Sindacati contro il gruppo Malzoni: la risposta della Fp Cgil

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Avellino – Le organizzazioni CISL, UIL e UGL hanno reso pubblica una presa di posizione dura nei confronti della Clinica Malzoni, che porta le organizzazioni addirittura ad interrompere le relazioni sindacali con l’Azienda.
“La genericità delle accuse – spiega Luigi Mauro, segretario generale della Fp Cgil – non permette una ponderata valutazione su quali elementi abbiano indotto le organizzazioni ad assumere tale atteggiamento, né vi è stato alcun tentativo di rapportarsi con noi che, all’interno del Gruppo Malzoni, rappresentiamo una consistente presenza organizzativa, al fine di assumere, ove necessario, una iniziativa unitaria.
La scelta dei sindacati viene assunta nel momento in cui si riprendono le trattative con il Gruppo per verificare la possibilità dell’applicazione del contratto AIOP della Sanità Privata a tutti i dipendenti attualmente in servizio presso le Società operanti nella Struttura della Diagnostica Medica, quale primo passo per una prospettata riunificazione di tutte le società del Gruppo.
E’ questa una battaglia antica condotta da tutte le organizzazioni sindacali per superare una anomalia, per la quale viene attualmente applicato ai lavoratori un contratto aziendale, che a fronte di mansioni svolte simili a quelle della Clinica Malzoni, li penalizza con una riduzione netta dello stipendio di più del 9%.
La ripresa del confronto era da tutti auspicata e da tutti, pensavamo, voluta. Non compete a noi assumere le difese dell’Azienda rispetto alle paventate ‘neo-colonizzazioni’. Mai nessuna organizzazione aveva paventato preoccupazioni per queste ‘calate’, anzi ulteriori investimenti economico-finanziari sono da tutti sempre considerati come una occasione di conferma e sviluppo di una Azienda che ha già una storia importante nel panorama della Sanità privata in Irpinia e nel Meridione d’Italia.
A noi, che operiamo esclusivamente per la tutela dei lavoratori, appare azzardata la scelta operata da CISL, UIL e UGL, e pertanto chiediamo di rivedere e ripensare la scelta effettuata per porre fine alla penalizzazione dei dipendenti”.

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