“Sigarette elettroniche” senza marchio CE, maxi sequestro ad Ariano

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La Tenenza di Ariano Irpino ha dato l’avvio, nella giornata di ieri, ad una articolata operazione volta a verificare su tutto il territorio della provincia la regolarità delle cosiddette “sigarette elettroniche” destinate a coloro che tentano di smettere di fumare, un prodotto sempre più diffuso sul mercato irpino. Gli interventi sono scaturiti dalle segnalazioni di alcuni cittadini che, anche a seguito dell’approfondimento di recente curato da una nota trasmissione televisiva, sono ricorsi al servizio di pubblica utilità 117 chiedendosi come mai per un prodotto apparentemente uguale vi fosse un’assoluta differenza di prezzo di vendita: in alcuni esercizi la cosiddetta “sigaretta elettronica” poteva infatti esser acquistata per circa 8-10 euro mentre, presso altri punti-vendita, il prezzo raggiungeva un importo anche dieci volte maggiore. Nella mattinata di ieri, pertanto, i finanzieri sono intervenuti con accesso palese presso esercizi commerciali nei principali centri cittadini del territorio di competenza. La prima parte delle indagini ha riguardato quattro esercizi commerciali gestiti da soggetti di cittadinanza cinese ubicati nelle strade centrali di Ariano Irpino e di Grottaminarda. Nella circostanza oggetto di sequestro sono state le “sigarette elettroniche” in vendita presso i negozi, poichè tutte prive delle certificazioni che assicurano che quanto entra nel territorio nazionale sia rispondente ai requisiti di legge. La merce, infatti, era sprovvisto il marchio CE. Si è trattato, nel complesso, di 19 confezioni complete di “sigarette elettroniche” e di numerose “ricariche” (ben oltre 350 filtri), commercializzate separatamente dal prodotto presso i diversi esercizi commerciali.

Presso due dei quattro punti-vendita sono stati inoltre sottoposti a sequestro, sempre perché sprovvisti del marchio CE, anche 87 giocattoli di fabbricazione cinese entrati nel mercato italiano al di fuori dei consueti canali d’importazione, e destinati a minori di 14 anni. Nei confronti dei quattro cittadini cinesi responsabili dei diversi punti-vendita, oltre al sequestro, è anche scattata la prevista segnalazione alla Camera di Commercio di Avellino. Quale corollario dell’intera operazione, per il titolare del negozio ubicato a Grottaminarda, identificato per tale C.F. (di anni 33), si è configurata anche la responsabilità per aver impiegato un dipendente completamente “in nero”, con ulteriore specifica comunicazione alla Direzione Territoriale del Lavoro di Avellino per i provvedimenti di conseguenza.

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