“Cremona tutt’altro che spacciata, ci ha tenuto testa per metà gara”: l’analisi di Sacripanti

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La Sidigas Avellino sfata il tabù Palaradi nonostante un inizio choc che premia i padroni di casa portandoli anche sul +15 a metà del secondo quarto. Sugli scudi gli esterni della squadra biancoverde, bene i vari Ragland, Obasohan, Randolph e Thomas, che ribaltano il parziale negli ultimi due quarti portando la Scandone alla vittoria ritrovata. L’infortunio di Cusin e gli acciacchi di Fesenko complicano un po’ i piani a Sacripanti, costretto a giocare con Zerini da cinque.

“Abbiamo fatto un cattivo primo quarto in fase realizzativa, male anche i successivi 5′ della seconda frazione, per il resto abbiamo ribaltato tutto vincendo bene gli ultimi due parziali – esordisce così in conferenza stampa il coach canturino, che continua – Buona difesa sia a zona che a uomo. Due punti importanti visto che veniamo da una settimana in cui non siamo mai tornati ad Avellino”.

Condizioni Cusin. “Grande ematona, vedremo nelle prossime ore come sta. Speriamo di recuperare al più presto sia lui che Fesenko in vista dell’impegno di Basket Champions League contro il Cibona Zagabria”.

Quintetto piccolo. “Abbiamo preso buoni tiri anche nei primi 15 minuti, anche se non siamo riusciti a segnare. L’abbassamento del quintetto ci ha aiutato più in difesa che in attacco, lo avevamo già in testa nel piano partita. L’intenzione era tenere Fesenko per quasi tutta la gara seduto, poi l’infortunio di Marco ci ha complicato i piani”.

Migliore prestazione di Obasohan. “Aveva giocato bene una gara anche in Coppa, chiaro che come tutti i rookie quando ascoltano e sanno bene cosa fare riescono a dare tanto. Cremona ci ha chiuso l’area ma poi ci ha lasciato spazio. Mi è piaciuto che Obasohan abbia giocato bene in difesa anche contro giocatori più alti”.

Cremona già retrocessa. “Dispiace da punto di vista umano per l’esonero del mio amico Cesare Pancotto, lo scorso anno mi ha battuto come migliore allenatore dell’anno. Non conosco i particolari che hanno portato poi all’esonero, ma credo sia una persona di primo livello. Faccio un grosso in bocca al lupo a Paolo Lepore, non è facile prendere una squadra in corsa. Di sicuro non do la Vanoli per spacciata. Lo scorso anno dopo la vittoria a Capo d’Orlando ne abbiamo vinte 14 di fila, prima di un aspetto tecnico bisogna solidificare le certezze. Vince chi ha più resilienza, non bisogna abbattersi mai”.

Ragland. “Partito male, ma all’intervallo aveva una voglia di rivalsa grandissima e alla fine non l’ho tolto più. Ho la fortuna di allenare ragazzi intelligenti come Green che se deve stare seduto lo fa e incita anche la squadra”.

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