Sidigas Avellino, si pensa già al futuro: chi parte e chi resterà

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La Sidigas Avellino ha sfiorato il cielo con un dito, arrendendosi soltanto nell’ultimo match delle semifinali Scudetto.

Un risultato che alla vigilia della scorsa estate era insperato nell’intero panorama cestistico italiano e che fa il paio con la finale raggiunta a febbraio scorso in Coppa Italia e con il record di imbattibilità casalinga nell’anno solare 2016.

A giocarsi la finalissima (da venerdì) saranno, dunque, la corazzata Olimpia Milano (che ha battuto proprio Avellino nella finalissima di Coppa Italia 2016 del Forum) e i vice campioni d’Italia di Reggio Emilia.

Restano la delusione e l’amarezza per aver sfiorato l’impresa, così come resta però la consapevolezza di aver compiuto qualcosa di grande, al di sopra di ogni più rosea aspettativa dopo anni di débâcle, mancate programmazioni e flop.

Qualcosa però è cambiato i questa stagione in casa Scandone. E in meglio.

Lo testimonia la volontà della dirigenza biancoverde di riconfermare subito i deus ex machina, gli artefici del successo avellinese, ovvero il duo formato dal diesse Nicola Alberani (premiato quale miglior direttore sportivo della stagione) e da coach Pino Sacripanti.

Sarà attorno a questi due nomi che si dovrà ripartire, confermando (o provando a confermare) lo zoccolo duro di questa stagione.

James Nunnally, mvp stagionale e vero crack del campionato, difficilmente resterà in Irpinia, già solleticato come è dal canto delle sirene turche, greche e russe. Quasi impossibile tenere a queste cifre anche Joe Ragland, vero trascinatore della beneamata biancoverde nei playoff, anche se – è dato sapere – Alberani e Sacripanti sono già da settimane al lavoro per convincere l’ex Milano e Cantù a restare per un’altra stagione all’ombra del Partenio.

Dovrebbero restare, perciò, Marques Green, Maarten Leunen e Benas Veikalas (ma anche PiniSeverini). Per quanto riguarda Riccardo Cervi e Ivan Buva ci sarà da lavorare e non poco per la riconferma visti i rendimenti esplosivi dei due lunghi e le prestazioni accumulate nella stagione appena andata in archivio.

Detto di Nunnally, Alex Acker potrebbe restare ad Avellino solo con un nuovo passaporto.

Il budget messo a disposizione dall’ad di Sidigas De Cesare potrebbe essere rivisto al rialzo (viste anche la probabile partecipazione ad una competizione europea). E dunque si farà affidamento sull’esperienza di Sacripanti e sull’intuito geniale di Alberani affinché si possa portare il nucleo dei giocatori effettivi a 12 (condizione necessaria per puntare in alto, ndr), magari aumentando il nucleo dei giovani italiani e confidando sulla consapevolezza che oggi Avellino è diventata una delle realtà più belle e ambite d’Italia.

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