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Sidigas Avellino, feriti ma non morti, per i lupi i campioni d’Italia di Sassari

Dopo la parentesi Coppa Italia ritorna il campionato di basket Serie A e la Sidigas Avellino è chiamata ad un duro impegno in trasferta contro la squadra campione d’Italia della Dinamo Sassari.

Non una partita facile per gli uomini di Saripanti, costretti ad un altro match difficile, ma che possono approfittare dell’attuale momento di sbandamento della squadra sarda che non sta attraversando un periodo particolarmente felice, vendicando cosi la sconfitta casalinga del turno d’andata quando il Banco di Sardegna s’impose con il minimo scarto di due punti: 90-88.

Annata, fino ad ora storta per la società del Presidente Sardara che dopo un avvio di stagione difficile, in modo troppo frettoloso e forse anche poco riconoscente, ha cacciato, a fine novembre, il coach della promozione in serie A e dello storico scudetto, Meo Sacchetti affidando la gestione della squadra a Marco Calvani.

Sacchetti ha pagato un inizio di stagione disastroso in Eurolega (6 ko su 6 partite) e un andamento molto altalenante in campionato (4 vittorie e 3 sconfitte). La situazione, da quando si è insidiato coach Calvani,non è che migliorata più di tanto. In Eurolega Sassari è stata eliminata al primo turno lasciando a zero la casella delle vittorie, in EuroCup, invece, non è riuscita ad ottenere il pass per gli  ottavi di finale dove ha chiuso il girone al terzo posto dietro Galatasaray e Saragozza, mentre alla Final Eight di Milano, dopo aver dominato il quarto di finale contro Cremona, si è vista raggiungere nel finale dalla squadra di Pancotto per poi soccombere sotto i colpi dei cestisti lombardi all’over time.

Clima teso sull’isola per la squadra campione d’Italia che nonostante le mille vicissitudini può contare su un roster completo e profondo in ogni reparto grazie anche agli ultimi interventi sul mercato operati dal general manager Pasquini che ha puntellato il roster con l’arrivo del playmaker statunitense naturalizzato nigeriano Josh Akognon e con il ritorno in quel di Sassari del centro Kenneth Kadji, atleta di grande spessore, dotato di grande fisicità e di ottime doti atletiche, bravo a giocare sia da centro che da ala forte e in grado di andare a canestro con tiri da fuori o con giocate in avvicinamento.

In cabina di regia troviamo un grande conoscitore del campionato italiano, lo sloveno Rok Stipcevic, uno dei più bravi ad interpretare il suo ruolo, bravo nei pick and roll, è dotato di un gran tiro da tre, Stipcevic  è un atleta dalla grande intensità offensiva e difensiva. In alternativa a Stipcevic, l’uomo squadra Lorenzo D’Ercole, abile nel gioco dal perimetro e uomo di sicuro affidamento, anche se a gestire il meccanismo di gioco sardo, spesso e volentieri troviamo nel ruolo insolito di playmaker, il “professore” David Logan: atleta completo dalla grande esperienza internazionale, uomo tuttofare, grande assist man e soprattutto gran tiratore da 3 punti e questa, infatti, la sua dote più pregiata. Nonostante i suoi 185 centimetri riesce ad essere incisivo anche a rimbalzo. E’ lui il pericolo numero uno per il roster della Scandone Avellino.

Tra le guardie bianco azzurre, il roster sassarese può contare sul talento cristallino dell’americano Tony Mitchell, MVP dello scorso campionato che ha guidato al suono di grandi prestazioni la Dolomiti Energia Trento al quarto posto e ai play off scudetto quando poi è stato eliminato insieme alla sua squadra proprio dai futuri campioni d’Italia di Sassari. Dopo le prime esperienze di inizio anno al Krasny Oktyabr di Volgograd e al Movil Estudiantes di Madrid, è stato messo sotto contratto da Sassari lo scorso 15 gennaio. Atleta esplosivo, bravo nelle penetrazioni e dotato di grande tiro. Come Logan anche Mitchell va tenuto sotto osservazione dagli uomini di Sacripanti.

Nel settore guardie dei campioni d’Italia sono presenti anche il capitano  Giacomo Devecchi, giocatore esperto e completo che oltre ad essere un grandissimo difensore ha migliorato nel corso del tempo anche le sue attitudini offensive e Matteo Formenti, atleta solido e duttile che fa del tiro da tre il piatto forte di casa.

Reparto ale guidato da Brian Sacchhetti, figlio dell’ex coach sassarese. Il buon Brian, dopo aver buttato giù il boccone amaro dell’esonero del padre, ha continuato da buon professionista a farsi distinguere per le sue grandi doti difensive, è un atleta bravo a leggere le situazioni di gioco e a farsi trovare pronto al momento giusto realizzando anche canestri pesanti che gli consentono di essere poi il trascinatore della squadra.

Accanto a Sacchetti troviamo Joe Alexander: atleta americano e molto versatile, nonostante i suoi 205 centimetri è bravo sia nel gioco spalle a canestro, sia quando occorre attaccare il pitturato facendo leva sulla sua grande forza e potenza e su una buona proprietà di palleggio.

Tra i campioni d’Italia figura anche Brenton Petway, giocatore dotato di un pazzesco atletismo che lo porta spesso a concludere le incursioni in area avversaria con schiacciate spettacolari, pericoloso anche nel tiro dalla lunga distanza e nel gioco fronte a canestro.

Nel ruolo di centro oltre all’esperienza di Denis Marconato, spiccano le doti difensive di Jarvis Varnado, rapido e veloce, sfrutta al massimo la sua altezza essendo uno stoppatore di primissimo livello, in attacco, invece, è molto bravo nel giocare i pick and roll con i suoi compagni.

Sulla carta missione quasi impossibile per i lupi bianco verdi ma sappiamo come la Sidigas abbia acquistato, in tutto questo tempo, forza, maturità e soprattutto la convinzione di potersela giocare con tutti.

Milano docet, altro giro, altra impresa da compiere…

Carlo Maria Imparato

 

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