Si chiude un anno particolarmente difficile per la Sidigas Scandone Avellino.
Il 2015 è tutt’altro da ricordare per la tifoseria del grande basket avellinese. Doveva essere l’anno del riscatto e del rilancio definitivo tra le grandi squadre della palla a spicchi ed invece vicissitudini varie, scelte sbagliate e una gestione non troppo ottimale di alcuni casi particolarmente spinosi hanno portato ancora una volta la squadra irpina a vagar nel limbo, tra color che son sospesi senza un’identità precisa, con obiettivi mancati e con l’obbligo di accontentarsi delle briciole senza raggiungere mete più ambite.
L’anno solare si chiude con un bilancio di 20 sconfitte e 11 vittorie.
Difficile e travagliata la stagione 2014/2015 che ha registrato, tra le tante note stonate, l’avvicendamento alla guida tecnica tra coach Francesco Vitucci e Fabrizio Frates alla fine del mese di marzo.
Fatali sono state per il coach veneziano le 9 sconfitte patite nelle prime 10 partite del nuovo anno e un rapporto ormai logoro tra l’ex “sindaco” con la piazza e i giocatori.
Il neo tecnico Frates, potendo contare in un Marques Green in più nelle rotazioni, ritornato in Irpinia per la terza volta, riesce a concludere il campionato in modo più che dignitoso con un crescendo nelle ultime partite che però non permette al roster avellinese di centrare l’obiettivo minimo dei play off dichiarato ad inizio stagione.
La Sidigas chiude al 12° posto con 24 punti, a soli 4 lunghezze dall’ultima posizione utile per accedere agli spareggi scudetto ricoperta dalla Granarolo Bologna con 28 punti, nonostante un roster dalle grandi qualità tecnico-tattiche composto dai vari Anosike, Gaines, Hanga, Harper, Banks.
Unico sussulto della stagione la partecipazione raggiunta in extremis alle Final Eight di Coppa Italia 2015 dove il team biancoverde, giocando forse la sua miglior partita, pagando un po’ di inesperienza e la mancanza di lucidità negli ultimi minuti, si è arreso nei quarti di finale contro la corazzata Milano con il punteggio di 60-58.
La nuova stagione 2015/2016 si apre con falsi proclami e poche certezze. Intanto si interrompe il rapporto tra la Sidigas e il direttore sportivo Antonello Nevola che si accasa a Caserta.
Il 4 luglio la Scandone annuncia Valerio Spinelli nuovo diesse, già capitano della squadra avellinese nelle stagioni precedenti. Ma passano appena dieci giorni quando è proprio l’ex scugnizzo di Pozzuoli a dimettersi; alla base della sua scelta ci sarebbero state “… tempistiche completamente diverse tra il diretto dimissionario e i vertici societari”.
Per la cronaca Spinelli continuerà la sua vita da atleta firmando un contratto biennale con Reggio Calabria in serie A2.
In preda al caos più totale il patron di Sidigas SpA Gianandrea De Cesare decide di puntare tutto sul duo Alberani – Sacripanti.
Il nuovo coach canturino rivoluziona l’intera squadra e la plasma a sua immagine e somiglianza; del vecchio roster neppure l’ombra, nessuno viene confermato (eccezion fatta per Giovanni Severini).
Tra gli esclusi illustri il capitano Cavaliero, Banks, Harper e soprattutto Anosike, forse l’unico ad aver meritato la riconferma sul campo.
In casa Scandone arriva il talento cristallino dell’americano James Nunnally , l’esperienza del lituano Benas Veikalas, la bocca di fuoco dell’americano Alex Acker, l’eclettismo del pivot Ivan Buva, gli azzurri Ricky Cervi e Giovanni Pini da Reggio Emilia, il fedelissimo del coach, Maarten Leunen. Cabina di regia affidata al duo Taurean Green e Janis Blums.
Dopo un avvio difficile con una sola vittoria nelle prime quattro gare dove la Scandone affronta squadre del calibro di Reggio Emilia e Milano, la Sidigas prova a rialzarsi ma la crisi di metà novembre dovuta anche ai continui problemi fisici del play Green che portano il coach irpino a stravolgere l’assetto della squadra la costringono ad intervenire sul mercato. Si assiste,così, al 4° capitolo della love story tra Marques Green e Avellino che rientra nuovamente all’ombra del Partenio il 4 dicembre. Una settimana dopo viene tesserato il forte play/guardia Joe Ragland per rendere ancora più competitivo e completo il roster bianco verde.
La Sidigas, con i neo acquisti, riesce a trovare anche il primo successo esterno in quel di Varese il 6 dicembre e si rilancia per la qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia ma l’inaspettato e clamoroso tonfo casalingo nel derby con Caserta del 23 dicembre segna il destino degli uomini di Sacripanti per l’accesso alla fase finale della Coppa Italia 2016.
I lupi biancoverdi, messi alla berlina, con una reazione rabbiosa centrano un nuovo successo esterno nel delicato match contro Capo D’Orlando dove si registra la prima prestazione monstre del neo acquisto Ragland.
La Sidigas raggiunge i 12 punti piazzandosi al 12° posto prima dell’ultima giornata del girone d’andata.
Ancora non matematica l’esclusione dalle Final Eigt 2016. Le speranze sono ridotte al lumicino, occorrono i passi falsi di Brindisi, Cantù e Caserta e la contemporanea vittoria della Scandone contro la forte Reyer Venezia nel prossimo impegno casalingo di domenica 3 gennaio.
Calcoli, tabelle di marcia ora più che mai lasciano il tempo che trovano in casa Avellino. Serve lavorare duro e tanto per raggiungere un giusto equilibrio di squadra, occorre macinare gioco e punti per affrontare al meglio il nuovo anno con la speranza ma soprattutto con l’obbligo di raggiungere la griglia dei play off scudetto 2016 sia per ricompensare i sacrifici fatti dal sodalizio di Contrada Zoccolari sia per rendere omaggio ad una tifoseria che non ha mai fatto mancare il proprio sostegno e l’affetto in tutti questi anni.
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