Sidigas Avellino, cuore e grinta per una Scandone storica

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Con i giocatori a festeggiare nel settore ospiti,riservato ai tifosi biancoverdi degli Original Fans, si è conclusa l’ennesima notte magica per i supporters avellinesi della palla a spicchi.

La Sidigas Avellino entra nella storia e con le sue 7 vittorie consecutive batte ogni record interno; mai nessuno, alla guida dello storico sodalizio avellinese ci era riuscito, prima dell’avvento di coach Stefano Sacripanti da Cantù.

Il successo su Trento suggella ancora una volta la compattezza e la maturità di una squadra che è entrata di ufficio nelle grandi del basket nazionale.Eppure sembrava che le aquile bianconere potessero annientare la propria preda senza grandi difficoltà.

La Dolomiti, infatti, nei primi 25 minuti ha giocato un basket a tratti spettacolare rivelandosi un vero e proprio osso duro. Wright, sotto le plance dominava incontrastato, Lockett, bravo in attacco e decisivo in difesa a chiudere le linee di passaggio di Green e compagni, mentre Pascolo e Sutton con la loro determinazione e atletismo non lasciavano scampo alle scorribande avellinesi.

Quando tutto sembrava scorrere nel verso giusto per gli uomini di Buscaglia, ecco il cuore e la grinta dei lupi avellinesi venir fuori, proprio come successe quindici giorni fa, in quel di Milano, contro l’Armani nel momento più difficile della partita.

Un ultimo quarto chiuso con un parziale di 13-34 per la squadra di Sacripanti che ha visto ancora una volta protagonista James Nunnally; la guardia americana di San Josè è l’arma in più del roster biancoverde, bravo ad accendersi nei momenti caldi della gara e a caricarsi la squadra sulle spalle proprio quando Ragland e Green faticavano a trovare il bandolo della matassa.

Per il super parziale della Sidigas, prezioso è stato il contributo dato da Alex Acker. E’ stato l’ex Milano a suonare la carica in casa Scandone con un sei punti consecutivi messi a segno a cavallo tra il terzo e l’ultimo quarto. Dopo i problemi fisici di inizio stagione, nelle ultime uscite stiamo pian piano apprezzando le doti indiscusse dell’atleta a stelle strisce che sarà fondamentale nei futuri meccanismi e rotazioni del roster di Sacripanti.

Da sottolineare anche l’ennesima buona prova di Riccardo Cervi che dopo un avvio in sordina, la sua prestazione è stata un crescendo soprattutto quando nell’ultimo quarto con la sua prestanza e  maggiore presenza sotto canestro ha messo in crisi il forte centro avversario Wright. Del Riccardo nazionale, la schiacciata che ha messo il punto esclamativo sulla partita.

Udite, udite, i lupi son tornati. Avellino è un rullo compressore, rullino di marcia inarrestabile ed ora l’attesissima Final Eight di Coppa Italia del prossimo week end.

Si va a Milano sulle ali dell’entusiasmo, si va a Milano per confermarsi, si va a Milano alla ricerca del sogno, ma che in fondo, per l’attuale Scandone, tanto sogno non è.

                                                                                                                                                              Carlo Maria Imparato

 

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