Quattro mesi dopo torna la palla a due sul parquet del “Del Mauro”, nel fronte opposto a quello del roster di Pino Sacripanti, la Fiat Torino. Sì, proprio la squadra contro cui cominciò tutto per Avellino: i 13 trionfi consecutivi, la Semifinale Scudetto persa contro Reggio Emilia, fino alla finale di Supercoppa. Era il 13 dicembre quando contro i piemontesi si presentarono i neo acquisti Ragland e Green, il cui regno in terra irpina continua ancora oggi, dopo aver invertito le sorti della passata stagione griffata Sidigas, che da deludente è diventata trionfale.
I padroni di casa arrivano alla contesa per la prima volta in stagione con tutti gli effettivi tarati in allenamento sulla settimana tipo. Il pacchetto lunghi (Fesenko-Cusin) è quello che maggiormente tarda a raggiungere la condizione, con l’ucraino ancora alle prese con i postumi dell’infortunio alla caviglia accusato in nazionale. Torino dal suo canto ha cambiato praticamente tutto – Vitucci e DJ White a parte – una squadra più leggera che ha nel tiro dalla lunga distanza la scelta offensiva più eccellente.
C’è il pubblico delle grandi occasioni a Contrada Zoccolari, un Pala Del Mauro caldo e zeppo come lo avevamo lasciato in Gara 6. Coach Sacripanti si affida a Ragland come back up in cabina di regia, con Obasohan vicino, Thomas e Leunen rispettivamente da tre e da quattro e Cusin da cinque. Torino con il lungo White, unico superstite della passata stagione, sotto canestro. L’avvio, tuttavia, è di marca gialloblu. Il quintetto del buon Frank si porta subito al massimo vantaggio, costringendo Sacripanti al primo time-out. Alla ripresa delle ostilità, l’orchestra biancoverde intona la sua solita sinfonia e un canestro sulla sirena di Green chiude i primi 10′ sul 26 a 24 in favore della squadra di casa. Tanta sofferenza nel secondo periodo per l’Auxilium, i piemontesi sprofondano a -10 prima del time-out Vitucci. Un divario che si amplifica con la tripla di Thomas (45-31 e massimo vantaggio per i lupi). Torino prova a restringere la forbice con White e il secondo quarto si conclude con Avellino in vantaggio di 10 punti.
Di nuovo sul parquet dopo l’intervallo lungo con Randoplh, scatenato, che riprende a martellare la retina. La guardia statunitense continua a rimpinguare il proprio personale tabellino, a metà terzo quarto, è già a 19 punti. Vitucci “urla” i suoi per lo svantaggio che va ampliandosi e la reazione Fiat c’è, tanto da chiudere a -4 al 30′ grazie al solito White (17 punti). Il quarto periodo è bellissimo: si gioca punto a punto; Poeta sale in cattedra e si iscrive al referto. Per la Sidigas ci pensa Zerini a togliere le castagne dal fuoco, l’ex Brindisi è una sentenza da tre punti (4/4), ma non basta. Al 6′ è sorpasso Torino con White, che dura poco: Fesenko dalla lunetta fa 2/2. Il bis dalla carità non riesce al lungo, ma è lo scatenato Randolph a correggere a rimbalzo. Partita incandescente in questa fase. Ultimi minuti infiniti: di nuovo uno 0/2 dalla lunetta per il centro biancoverde. E’ ancora Randoplh, solo contro tutti, a portare Avellino sul +3 e quando Ragland va in lunetta e fa 3/3 è davvero finita per gli ospiti. Fiat Torino rottamata dai due americani. Tanta sofferenza per la Sidigas, dopo un terzo quarto da horror, ma il debutto in Campionato è vincente e l’appetito, si sa, vien mangiando.
SIDIGAS AVELLINO – AUXILIUM TORINO 86-83
Score: 26-24; 24-16; 17-23; 19-20.