Sicurezza viadotti, l’inchiesta-bis va oltre l’A16. La Procura di Avellino mette nel mirino anche l’A27

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L’inchiesta-bis sui viadotti autostradali condotta dalla Procura della Repubblica di Avellino, diretta dal Procuratore capo Rosario Cantelmo, sembra destinata ad allargarsi sempre più in maniera olistica.

Il tutto è iniziato dalla strage del viadotto Acqualonga del 28 luglio del 2013, a cui hanno fatto seguito oltre cinque anni di indagine e processo di primo grado, terminato lo scorso gennaio con la pronuncia delle sentenze da parte del giudice monocratico Luigi Buono. Ma la Procura, soprattutto a seguito della relazione – durante il procedimento penale – del perito d’ufficio prof. Felice Giuliani, ha continuato a indagare sulla sicurezza delle barriere dei viadotti, tanto che qualche settimana fa sono scattati i sigilli sulle barriere di ben 12 viadotti ricadenti sulla tratta autostradale A/16 Napoli-Canosa, tra le uscite di Baiano e Benevento.

Durante le indagini, gli inquirenti, avendo ascoltato diverse testimonianze ed effettuato alcuni riscontri, hanno deciso di estendere le indagini anche oltre le tratte di competenza della stessa Procura. In particolare sono finite nel mirino le barriere, ritenute difettose, lungo i viadotti Rio Salere e Ponte delle Alpi, ricadenti sull’autostrada A/27.

In particolare risulterebbero inadeguati alla sicurezza della circolazione gli ancoraggi delle barriere New Jersey, in quanto presenterebbero indici di profondità e lunghezza inferiori rispetto ai valori stabiliti.