Sicurezza viadotti: anno nuovo, nuova istanza di Autostrade. Il Gip dice no

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Anno nuovo, nuova istanza di dissequestro presentata da Autostrade per l’Italia. Ci riferiamo, ovviamente, all’indagine sulla sicurezza e manutenzione delle barriere dei viadotti autostradali condotta dalla Procura della Repubblica di Avellino, diretta dal Procuratore capo Rosario Cantelmo, che ha portato – finora – al sequestro preventivo delle barriere bordo-ponte di oltre trenta ponti e a otto indagati tra cui tre manager di Aspi, sotto accusa per aver “sostituito i precedenti tirafondi ‘Liebig Plus‘ – aveva scritto il Gip a maggio – con barre filettate inghisate in malta cementizia, compromettendo notevolmente la capacità di contenimento delle barriere in caso di urto con i veicoli”.

La decisione era arrivata dopo la strage di Acqualonga del luglio 2013, quando un pullman di pellegrini precipitò da un viadotto sull’A16 Napoli-Canosa nel territorio di Monteforte Irpino provocando la morte di 40 persone.

Dopo i sequestri (e diverse istanze di dissequestro rigettate), la società del gruppo Atlantia era riuscita a ottenere il placet per i soli lavori di cantierizzazione lungo i viadotti Fosso San Biagio, Campo Filone e Petronilla, insistenti tra le uscite Pescara Ovest e Pedaso dell’A14 Bologna-Taranto, e i viadotti Lenze-Pezze, Scrofeta Vergine, Sabato, Francia, Pietragemma, Boscogrande e Vallone del Duca, presenti tra Baiano e Benevento lungo l’A16.

Lavori che dovranno portare alla riqualifica e sostituzione delle barriere ritenute non sicure. “Il dissequestro temporaneo – si leggeva nell’ordinanza del Gip – dovrà ritenersi esclusivamente relativo ai lavori di cantierizzazione, che verranno svolti con le modalità indicate dai tecnici del Mit. La cantierizzazione dovrà rimanere operativa dal momento del dissequestro e fino all’ultimazione dei lavori“.

Da qui le istanze rigettate dal Gip del Tribunale di Avellino, Fabrizio Ciccone, datate 7 gennaio 2020. Richieste arrivate dall’ingegnere indagato Costantino Ivoi e dall’ingegner Marco Perna, oltre che dall’avvocato Carlo Marchiolo. Il tentativo riguarda l’apposizione di un tipo di barriera, denominato Nj Abesca Et 100, per verificare il fattore di intrusione del veicolo necessario al funzionamento della barriera stessa, ma anche l’autorizzazione al normale utilizzo della rimanente piattaforma stradale.

Fasi, entrambe, ritenute successive a quella di cantierizzazione autorizzata dal Gip e per cui è arrivato il parere contrario dell’ingegner Placido Migliorino, dirigente del Mit, chiamato a vigilare sulle autostrade del centro-sud.