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Sicurezza viadotti A16, Procura in pressing su Autostrade

viadotto di acqualonga

viadotto di acqualonga

Dopo la strage di Acqualonga del 28 luglio 2013 e la più recente tragedia del crollo del ponte Morandi di Genova, la Procura di Avellino sarebbe intenzionata a richiedere ulteriore documentazione relativa alle attività di manutenzione svolte dalla società concessionaria Autostrade per l’Italia Spa.

Una linea d’azione peraltro già in qualche modo anticipata dal Procuratore Rosario Cantelmo nel corso dell’ultima requisitoria nell’ambito del processo sul bus che, cinque anni fa, precipitò dal viadotto di Acqualonga sull’Autostrada A16 causando la morte di 40 persone.

Proprio sul quel tratto autostradale si sarebbe infatti concentrata l’attenzione della Procura che sarebbe intenzionata a richiedere tutta la documentazione relativa agli atti manutentivi eseguiti da agosto 2013 ad oggi sulle barriere laterali degli oltre 10 viadotti presenti sull’A16 tra le uscite di Baiano e Benevento.

La decisione sarebbe legata ad una serie di inadempimenti rilevati, in particolare tra il 2016 e il 2017, dall’Ufficio Ispettivo Territoriale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la Vigilanza delle concessioni autostradali in riferimento all’attività di manutenzione svolta da Autostrade.

L’attenzione dell’Ufficio ispettivo si sarebbe concentrata sulle barriere di sicurezza, ed in particolare sulla scarsa modernità dei dispositivi di sicurezza adottati e l’anomalia degli ancoraggi al suolo, realizzati attraverso barre filettate sul cui utilizzo sarebbe intervenuto anche il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

Di qui la decisione della Proura di avviare un’ulteriore attività di indagine a tutto campo che, a questo punto, partendo dall’A16, triste scenario della strage di luglio 2013, potrebbe allargarsi, anche dopo la tragedia di Genova, ai viadotti di altre tratte autostradali.

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