Si toglie la vita in carcere Andrea Napolitano: uccise Ylenia Lombardo

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Si toglie la vita in carcere Andrea Napolitano, quarantenne di San Paolo Belsito all’ergastolo per l’omicidio di Ylenia Lombardo, la ragazza originaria di Pago Vallo Lauro massacrata a calci e pugni nel basso dove viveva nel comune nolano il 5 maggio del 2021. Un femminicidio nato dal rifiuto della vittima di instaurare una relazione con il quarantenne. L’uomo aveva infatti adagiato sul corpo della ragazza, come aveva coperto il corpo della vittima, supino nella cucina del basso di Via Ferdinando Scala una valigia e della carta dandogli fuoco. Il corpo della giovane mamma non fu completamente carbonizzato solo grazie all’intervento dei vicini di casa, che lo trascinarono all’esterno.

Il Garante Samuele Ciambriello e’ intervenuto sulla tragedia avvenuta in carcere: «“Mi colpisce la grande determinazione con cui il detenuto 40enne di Poggioreale si è suicidato a metà mattinata oggi. Era a rischio suicidario da un anno, era seguito e monitorato. Chi cura i malati mentali liberi o persone con sofferenza psichica? Il Dipartimento di Salute Mentale. Bene! Il Dipartimento di Salute Mentale (DSM) è formato da psichiatri, psicologi, infermieri, assistenti sociali, tecnici della riabilitazione psichiatrica, educatori, oss. Dunque per curare la malattia mentale non occorre solo lo psichiatra, motivo per il quale anche in carcere, per curare i malati mentali occorrono queste figure professionali, dunque una U.O.S.D. (Unità Operativa Semplice Dipartimentale di Salute Mentale). Così come esiste un SerD Area Penale, che è uguale ad un SerD esterno, deve esistere una Unità Operativa Semplice Dipartimentale di Salute Mentale in carcere”. Anche gli avvocati della parte civile nel processo, Umberto Nappi e Francesco Maffettone, hanno commentato questo tragico epilogo: “Siamo colpiti dalla notizia del suicidio in carcere di Napolitano Andrea a meno di un mese dall’inizio del processo di appello a suo carico, dopo che lo stesso era stato condannato all’ergastolo dalla Corte di Assise di Napoli III Sez. Pen. per il brutale femminicidio di Ylenia Lombardo.

Ci attiveremo ora per far sì che la figlia della povera Ylenia possa ottenere un giusto indennizzo economico per le gravi sofferenze patite, ricorrendo anche ai fondi messi a disposizione dallo Stato per le vittime di femminicidio.”