Si insedia l’Osservatorio Regionale Rifiuti, la nota di De Luca

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Enzo De Luca

La nota di Vincenzo De Luca, Presidente ORGR:

Ho accettato con profondo senso di responsabilità il compito di presiedere l’Osservatorio regionale sulla gestione dei rifiuti (ORGR) assegnatomi dal Governatore Vincenzo De Luca.

Con la riunione di insediamento, prevista nei primi giorni di settembre, il Consiglio Direttivo definirà le linee di indirizzo dell’Osservatorio, che ha l’obiettivo di approfondire, verificare e monitorare il ciclo integrato dei rifiuti in Campania.

Con il sottoscritto parteciperanno ai lavori i componenti dell’organismo: l’Assessore Regionale all’Ambiente, il Presidente della Commissione all’Ambiente del Consiglio Regionale, il Direttore Generale all’Ambiente della Giunta Regionale e il Direttore Generale dell’ARPAC.

L’Osservatorio raccoglierà, incrocerà ed elaborerà tutte le informazioni sull’andamento degli ambiti ottimali e del ciclo ambientale, fotografando l’andamento dei servizi, misurandone l’efficienza, l’economicità e l’efficacia, con l’intento di rilevare e correggere ogni criticità.

I dati e i rapporti saranno condivisi all’interno dell’amministrazione regionale e messi a disposizione delle istituzioni interessate.

La bussola dell’Osservatorio è il Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani recentemente aggiornato, concepito per chiudere con il passato e per aprire una nuova prospettiva nel settore dell’ecologia e dell’ambiente, ristabilendo una gestione ordinaria fondata sulla legalità, la salubrità e la sicurezza.

La premessa è il definitivo smaltimento dei milioni di tonnellate di ecoballe, lasciate dalle varie emergenze nelle cinque province. Questa missione sarà agevolata dall’utilizzo delle cave dismesse o abbandonate, soluzione che fin dal 2007 proposi per contrastare, nel contempo, le attività criminose connesse all’ambiente, garantendo allo Stato il pieno controllo del territorio.

Sottraendo il ciclo integrato dei rifiuti dalla sfera di interesse e di azione delle ecomafie, si punta a risanare con l’ambiente anche l’economia a livello regionale.

In questo senso, occorre inquadrare il riordino del settore in una visione di sviluppo, coinvolgendo le forze sane del mondo imprenditoriale nella costruzione di una prospettiva di crescita e benessere a livello regionale. Un efficace e stabile ciclo dei rifiuti potrà svilupparsi solo nel dialogo e nella condivisione con i cittadini e sui territori.

Un nuovo modello organizzativo, in grado di portare entro il 2019 la raccolta differenziata al 65%, soglia recentemente indicata dal Parlamento dell’Ue come obiettivo per tutti i Paesi membri entro il 2030, renderà la Campania un’eccellenza nel campo della gestione dei rifiuti urbani, ristabilendo la piena autonomia della Regione in questo settore.

Nel momento più difficile per la Capitale, assediata dalla crisi dello smaltimento e dal rischio di infiltrazioni criminali nella filiera, la Campania può indicare la via della efficienza e della legalità ad un’Italia dove non mancano criticità potenziali o conclamate.

Il nuovo ciclo integrato ambientale potrà fornire la base per una legge nazionale di sistema che, personalmente, fin dal 2010 ho ritenuto una priorità, attivandomi sul piano della proposta in sede parlamentare, dopo aver approfondito e investigato i problemi strutturali del Paese come vicepresidente della Commissione Bicamerale di Inchiesta sui reati connessi al ciclo dei rifiuti.

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