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Shoah – Ricordato a Trieste questore Palatucci, salvò 5000 ebrei

Alla presenza del prefetto di Trieste Annapaola Porzio, del questore vicario Paolo Gropuzzo, del vicesindaco Pierpaolo Roberti, dei rappresentanti della direzione carceraria e di altre autorità amministrative, militari e civili, questa mattina, all’interno della Casa circondariale giuliana è stata deposta una corona alla lapide che ricorda la prigionia di Giovanni Palatucci, ultimo questore italiano di Fiume “Giusto tra le Nazioni”, “Servo di Dio” e Medaglia d’oro al Merito Civile.

Il cappellano provinciale della Polizia di Stato don Paolo Rakic, ha benedetto la lapide e la corona ricordando la figura di Palatucci.

Nato in provincia di Avellino nel 1909, Palatucci frequentò il 14esimo corso per vicecommissario di Pubblica Sicurezza e fu assegnato alla questura di Genova.

A partire dalla promulgazione delle leggi razziali del 1938, in servizio presso l’ufficio stranieri della questura di Fiume, si dedicò a proteggere la comunità fiumana degli ebrei, con la quale intratteneva cordiali rapporti.

Palatucci salvò la vita a più di 5 mila ebrei, avviandoli a un campo di raccolta in provincia di Salerno dove un suo zio vescovo provvide a proteggerli.

Il precipitare degli eventi dopo l’8 settembre 1943 fecero si’ che Palatucci rimanesse da solo a reggere la questura di Fiume e un anno dopo fu arrestato dalla Gestapo e condannato a morte, ma la pena gli fu commutata nel carcere a vita.

Trascorse due giorni nella struttura di Trieste da dove fu tradotto nel campo di sterminio di Dachau, dove mori il 10 febbraio 1945, all’eta’ di neanche 36 anni.

(AGI)

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