Regione – Campania, Liguria, Lazio, Abruzzo, Marche, Sicilia: queste le sei regioni in cui è stato sforato il tetto della spesa sanitaria. A mali estremi, estremi rimedi. In relazione allo sforamento registrato, infatti, la legislazione vigente prevede un aumento di Irap e Irpef. Il tutto è stato annunciato dal Ministro dell’Economia, Tommaso Padoa Schioppa che ha spiegato la decisione di “…mantenere le disposizioni già varate dal precedente governo in tema di contenimento delle spese” e che, per quanto riguarda nello specifico il settore della Sanita’ “… e’ in corso un aumento automatico delle aliquote Irpef e Irap per alcune regioni, con un eventuale affiancamento di maggiori tributi locali, oltre ad interventi sui prezzi dei farmaci. Si tratta di dinamiche già insite nella legislazione attuale”. Sono escluse dagli aumenti previsti, inoltre, quelle regioni che abbiano già avviato dei procedimenti di rientro dalle maggiori spese. Non poteva mancare la nota della Confapi Campania. “È miope continuare a chiedere sacrifici alle imprese per far fronte a storiche inefficienze pubbliche. – ha dichiarato Dario Scalella – Presidente Confapi Campania – Già lo scorso anno la Campania ha previsto un aumento dell’Irap dello 0,30% per ripianare i debiti nel settore sanità. Così, mentre in altre regioni del Nord questa tassa è stata ridotta, qui è ulteriormente aumentata. È complicato convincere a investire, tanto gli imprenditori locali, tanto più quelli provenienti dal resto d’Italia o dall’estero se uno dei pochi aspetti costanti – negli anni – è l’aumento dell’imposizione fiscale. L’Irap, poi, è stata già bocciata in sede europea, da ultimo nelle conclusioni dell’Avvocato Generale della Corte di giustizia europea del Lussemburgo, Christine Stix-Hackl. L’Avvocato generale ha proposto che la sentenza della Corte produca i suoi effetti solo a partire dalla fine dell’esercizio tributario durante il quale essa sarà pronunciata, in maniera tale da non dover restituire alle imprese quanto hanno versato negli anni precedenti. Abbiamo in quell’occasione sottolineato come, per senso di responsabilità del settore produttivo, concordavamo con l’ avvocato generale rispetto alla restituzione dell’imposta versata negli scorsi esercizi. Se però la sentenza sarà emessa entro quest’anno, esplicherà gli effetti già dalla fine del 2006. Si tratta di un’eventualità cui prestare massima attenzione e di un’ulteriore dimostrazione della necessità di ripensare profondamente la politica fiscale, provvedendo a una graduale riduzione delle imposte, a cominciare da quelle aree ove sono più diffuse diseconomie territoriali. Per quanto concerne il settore sanità, una commissione mista, composta anche dalle parti sociali, con la quale monitorare costantemente l’andamento dei conti, le inefficienze e gli interventi necessari potrebbe invertire una tendenza storica di aumenti dei costi e consentire di raggiungere di contenimento delle spese pure fissati dalla stessa Regione Campania. Altrimenti continueremo a soffrire la miopia di nuove imposizioni sulle imprese e l’iniquità di tassazioni sui cittadini per pubbliche inefficienze”.