Sesso clandestino e medici. Un binomio che emerge sempre più dalle varie indagini in città di polizia e carabinieri con denunce approdate in Procura.
Incontri a base di sesso sfrenato e violento nello studio del medico amante, durante la pausa pranzo. Incontri “bollenti”, a luci rosse, a cui il noto professionista savonese con studio in pieno centro non voleva rinunciare.
Sino a quando lei, impiegata trentenne in un importante studio legale a pochi passi dall’alcova del medico, gli ha chiesto di uscire allo scoperto, di “regolarizzare” la loro relazione.
Il medico si è rifiutato, ma gli incontri clandestini sono continuati diventando violenze, soprusi, molestie. Almeno stando alla versione di lei che lo aveva denunciato per violenza sessuale.
La denuncia ha fatto sì che in Procura venisse aperto un fascicolo d’indagine seguito prima dai pubblici ministeri Alessandra Coccoli e poi Chiara Maria Paolucci.
Un’indagine risalente a qualche anno fa e che si è poi chiusa con l’archiviazione delle accuse, ma con la contestuale nuova denuncia – questa volta nei confronti della donna- per calunnia nei confronti del medico.
Sesso sì, magari focoso, sul lettino per le visite dei pazienti o in ambulatorio, ma nessun abuso o violenza di rilevanza penale.
Seppur hard e impetuosi erano approcci sessuali e giochi erotici con il consenso della donna (un volto noto in Tribunale a Savona come assistente di importanti avvocati), stando a quanto ricostruì la polizia giudiziaria della Procura che interrogò diversi testimoni, come persone informate sui fatti, per trovare conferme e riscontri agli abusi segnalati dalla segretaria dello studio legale.
Le testimonianze raccolte aprirono uno scenario magari su vite clandestine, ma niente di penalmente rilevante.
Una vicenda ritornata d’attualità dopo che a margine dell’arresto di un pusher albanese (Erjon Stafa) è saltato fuori- nella lista dei clienti con il vizio della cocaina- il nome di un dentista con studio in centro. I cui messaggi arrivati sul telefonino dello spacciatore sono stati acquisiti dagli investigatori della squadra mobile per sviluppare il filone d’indagine su coca, sesso e vip.
In una recente denuncia al vaglio dei poliziotti su giochi sessuali a tre, con donne attirate a fare sesso con coppie savonesi con la promessa di sniffate di cocaina come ricompensa.
Vizi poi degenerati in botte, minacce con coltelli, e addirittura interruzioni di gravidanza dopo rapporti sessuali, misti e non protetti. Come riferito nella denuncia dei giorni scorsi al vaglio della polizia.
fonte: ilsecoloxix.it