Servizio idrico, 16 comuni irpini pronti al passaggio alla Gori: è rivolta

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Acqua Campania Gori
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La notizia del possibile ingresso della Gori Spa nella gestione del servizio idrico integrato in alcuni comuni della provincia di Avellino ha cominciato a destare preoccupazione anche tra le amministrazioni locali.

Domani, infatti, approda in Consiglio regionale il dibattito sulla “Riorganizzazione del servizio idrico integrato in Regione Campania e nuova disciplina del settore”, già approvato dalla competente commissione consiliare, e che prevede il trasferimento di alcuni Comuni irpini – in tutto 16 – della Valle dell’Irno e del Vallo Lauro-Baianese dall’ex Ato1 Calore Irpino all’ex Ato 3, ovvero quello che abbraccia i comuni dell’Agro Nocerino Sarnese e del vesuviano, il cui gestore unico risulta attualmente la Gori Spa.

I Comuni irpini interessati sono: Avella, Baiano, Domicella, Forino, Lauro, Marzano, Montoro, Moschiano, Mugnano, Pago, Quadrelle, Quindici, Sirignano, Solofra, Sperone, Taurano.

Ma la vicenda, già nota, non riguarda da vicino soltanto realtà territoriali come Solofra, Montoro e i comuni a confine col napoletano. Altre municipalità come il Comune di Cava de Tirreni sono già sul piede di guerra: il consiglio comunale metelliano infatti ha approvato già un ordine del giorno con il quale veniva detto esplicitamente “no” al passaggio dei servizio idrico dall’Ausino a Gori.

Portavoce del dissenso in Irpinia è il sindaco di Montoro, Mario Bianchino, che ha detto: “Per quanto ci riguarda non abbiamo alcuna intenzione di essere associati al comprensorio ‘sarnese-vesuviano’. La realtà di Montoro, come pure quella di Solofra, sono caratterizzate da esperienze gestionali che ci legano alla realtà irpina. E questo dato rende ancora più incomprensibile la decisione della Regione Campania di andare oltre il tradizionale ambito ‘sarnese-vesuviano’ arrivando ad includervi anche realtà come quella montorese e solofrana, piuttosto che i comuni del l’area del Vallo Lauro Baianese”.

Intanto si moltiplicano i Comitati No Gori. Per domani, in occasione del Consiglio regionale che si terrà a Napoli, il presidio dei Comitati ha indetto una manifestazione al Centro Direzionale. “La Regione vuole privatizzare tutto e salvare la fallimentare gestione GORI con una legge su misura – dicono i Comitati – Se passasse la nuova legge regionale voluta da Caldoro e soci i nostri territori verranno definitivamente esautorati da ogni forma di partecipazione nelle scelte sul servizio idrico”.

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