Sertura Vini: passione ed amore per la verde Irpinia.

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vini sertura
vini sertura

Passione ed eccellenza, amore per il territorio irpino e desiderio di esaltarlo in tutte le sue prerogative: così Sertura di Giancarlo Barbieri si attesta azienda vinicola irpina di qualità.

Valorizzare le risorse della propria terra è quanto di più bello si possa fare, soprattutto se ispirati dalla volontà di fare bene ciò che prima di essere un lavoro è una vera e propria passione presente da sempre.

Così l’avellinese Giancarlo Barbieri, agronomo dal 1992, dopo aver lavorato a lungo e intensamente nel settore vitivinicolo, ha deciso di fondare un’azienda tutta sua nella quale poter esprimere nel miglior modo possibile il carattere e i sapori del territorio irpino che ben conosce.

Il suo sogno divenuto realtà si chiama Sertura, azienda che con i suoi circa 4 ettari tra vigneti di proprietà e in fitto ha prodotto lo scorso anno circa 20 mila bottiglie di vino, per più che raddoppiare la produzione di quest’annata.

<<Nel 2015 produrremo circa 50 mila bottiglie – ci spiega Giancarlo Barbieri – La vendemmia, che partirà nella prima decade di ottobre, si prospetta molto produttiva>>.

Si tratta di una buona annata per il vino irpino?

<<Dovrebbe portarci grandi bianchi e grandi rossi. Uve profumate, una buona gradazione alcolica, vini che racconteranno l’Irpinia nel modo migliore. Dopo la scorsa annata strana e anomala a causa delle piogge copiose e molto violente, quest’anno siamo pronti a mettere in bottiglia tutta la migliore espressione del nostro bellissimo territorio>>.

Di territorio, per l’appunto, parla senza troppi giri di parole il suo prodotto. A partire dal nome, fino alla scelta del logo.

<<Sono avellinese e amo la mia terra, fortemente convinto del suo valore. Ho infatti scelto di chiamare la mia cantina “Sertura”, una parola del dialetto irpino che sta a indicare la selva, la macchia, il sottobosco, tutto ciò che nasce spontaneamente. La scelta del logo, inoltre, è un chiaro riferimento e un sentito omaggio ad Avellino, rappresentandone per l’appunto il simbolo per antonomasia, la Torre dell’Orologio>>.

Nella produzione di Sertura ci sono i tre vini DOCG irpini Fiano di Avellino, Greco di Tufo, Taurasi e l’Aglianico IGT dei vigneti rispettivamente di Montefalcione, Santa Paolina e Torre le Nocelle, ottenuti da un approccio tecnico che prevede l’accurata selezione di uve autoctone, vinificazione in purezza e uso sapiente dei legni per conferire carattere ed esaltare i sapori di un prodotto che ha fatto dell’Irpinia una delle aree protagoniste nel panorama enologico mondiale.

Quali sono attualmente i vostri maggiori clienti?

<<Lavoriamo molto nel mercato italiano, in questa prima fase in particolare in Irpinia e in Campania. All’estero abbiamo ottimi rapporti commerciali con la Svizzera e l’Inghilterra e buoni contatti avviati con l’Olanda. Siamo inoltre presenti nella migliore ristorazione irpina e non solo>>.

In base alla sua esperienza, come vengono giudicati e accolti i vini irpini in Italia e all’estero?

<<C’è sempre molto interesse verso le eccellenze enologiche dell’Irpinia. I nostri vini sono apprezzati in tutto il mondo, questa è una verità assoluta. Ma le potenzialità del nostro territorio sono ancora maggiori. >>

Cosa intende ?

<<Ritengo che sarebbe molto importante incrementare le attività di comunicazione sull’Irpinia, quale entità a sé stante. Comunicarla per farla conoscere sempre di più. Abbiamo turisti a un’ora di distanza e bisognerebbe puntare maggiormente sulla ricettività. Anche per questo tra le mie idee c’è la creazione di una piccola Country House, per contribuire alla sempre migliore diffusione della cultura del vino del nostro bellissimo territorio>>.

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Articolo promoredazionale di Lino Sorrentini Comunicazione

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