È una Serie A avvincente, sorprendente ed equilibrata quella a cui stiamo assistendo. Sono tante le squadre che lottano per le prime posizioni della classifica e che, come dimostrano i pronostici di Rabona, possono giocarsela fino all’ultima partita di campionato per la conquista dello scudetto.
A partire dal Milan di Stefano Pioli che non sbaglia un colpo e che comanda la classifica. Quando Pioli è arrivato sulla panchina del Milan nessuno poteva immaginare la situazione attuale. Una rincorsa che ha portato il rossoneri a chiudere al quinto posto in classifica nel campionato, anomalo, passato e che continua a stupire anche in questa annata con il primo posto in solitaria. Le big più accreditate al titolo ai nastri di partenza sono distaccate neanche di poco: l’Inter di Conte ha un gap di 5 punti ed addirittura 6 sono i punti di distacco per la Juventus di Andrea Pirlo. Nonostante il Milan non abbia né il miglior attacco, né la miglior difesa del campionato, si è dimostrata comunque una squadra solida che concede poco agli avversari ma che allo stesso tempo è proficua sotto porta, merito in quest’ultimo caso soprattutto della sua stessa Ibra.
Ed è un Milan che sta macinando record su record. Il ruolino di marcia ottenuto fino ad ora soltanto nel lontano 1954-55 è stato migliore: in quell’occasione i rossoneri si portarono a casa lo scudetto. Ci spera la società, ci sperano i giocatori ed ovviamente lo sperano anche i tifosi, desiderosi di ritornare a festeggiare dopo annate non certo semplicissime. Ed è forse per questo motivo che dopo la vittoria in casa della Samp si è sbilanciato a dire per l’ennesima volta che le squadre più accreditate a vincere il campionato siano Inter, Juve e Napoli.
I segreti di questo Milan sono tanti, a partire dal fatto che tutti segnano anche quando manca il bomber principe della squadra. Nel match di Genova contro la Samp, infatti, i rossoneri hanno segnato in Serie A per la trentesima volta consecutiva. Un record niente male.
Le pretendenti
Occhio però, perché le pretendenti al titolo sono davvero tante. La prima è senz’altro l’Inter di Conte che è chiamata a rifarsi dopo l’eliminazione cocente ed inaspettata dalla Champions League. I nerazzurri avranno tempo e testa libera per dedicarsi completamente agli impegni di campionato. La squadra di Conte ha ancora qualche punto debole da migliorare ma i nerazzurri (sebbene non siano ancora al livello atteso) stanno ritrovando forza e cinismo e la classifica resta tutto sommato buona. Guardando l’organico, quest’anno l’Inter ha senza alcun dubbio la rosa più completa dell’intera Serie A. Quello che Marotta ed il suo staff hanno portato in dote a Conte nel mercato estivo è di livello, è innegabile. Giocatori del calibro di Vidal, Kolarov e di Hakimi sono sicuramente pezzi pregiati che poche squadre possono vantare di avere tra le proprie fila. Con questi innesti i nerazzurri hanno colmato il gap sia a livello numerico che qualitativo che era emerso nella passata stagione. Ora la squadra di Conte è obbligata a vincere, almeno in Italia, vista l’eliminazione dalle competizioni europee degli ultimi giorni.
Il debutto in campionato contro la Fiorentina rende bene l’idea della forza dell’Inter: partita in svantaggio e per recuperare Conte fa entrare in campo Sensi, Vidal, Hakimi, Nainggolan e Alexis Sanchez. Il risultato? Cambi decisivi e partita ribaltata.
Dalle pretendenti non possiamo assolutamente escludere la Juventus che punta al decimo scudetto di fila con in panchina un neofita come Andrea Pirlo. La squadra bianconera dista solo sei punti dal Milan grazie anche a Ronaldo, capace di segnare otto gol in sei partite. Se il virus non l’avesse fermato per tre partite la Juve sarebbe sicuramente più in alto in classifica, ne siamo certi. CR7 è sicuramente una star che va assecondata ma con la sua presenza si rischia, qualche volta, di essere un po’ limitati negli schemi. Un rischio che, visti i risultati che il portoghese garantisce, tutti sono disposti a correre. Pirlo compreso.
L’outsider potrebbe essere il Napoli di Gattuso che sta trovando una certa continuità di rendimento dopo essere passato ad un nuovo modulo, il 4-2-3-1 che garantisce maggiore copertura e tante soluzioni offensive. Il Napoli gioca molto sull’emozione, alimentata dall’energia che trasmette Gattuso. Funziona quando la tensione resta alta. Appena c’è un calo di concentrazione i risultati iniziano a non arrivare.