Sequestro preventivo della scuola “Padre Pio” di Airola, parla la Procura di Benevento: “Intervento inevitabile”

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Scuola Padre Pio di Airola

Sequestro preventivo della scuola primaria “Padre Pio” di Airola, parla la Procura di Benevento. Il decreto, secondo quanto afferma la Procura, è stato emesso dal Gip “in quanto da accertamenti risultavano essere stati realizzati interventi strutturali, ed in particolare rispristino di elementi strutturali particolarmente ammalorati (tra gli altri, ripristino dei copri ferri saltati, antiossidante su ferri particolarmente ossidati, ricostruzione della sezione originaria dei travetti, ripristino e chiusura di eventuali lesioni), in assenza del preavviso scritto alla competente autorità e senza il preventivo deposito di un progetto esecutivo redatto ed asseverato da un tecnico abilitato, nonché venivano eseguiti i suddetti interventi prima del rilascio del provvedimento di autorizzazione sismica da parte dell’autorità competente e senza la vigilanza di un Direttore dei lavori e di un Collaudatore in corso d’opera. In poche parole la scuola non era munita di autorizzazione antisismica per lavori che avevano comportato interventi su solai ammalorati e malgrado ciò la scuola era stata riaperta”.

“Il disagio causato a famiglie e bambini per l’esecuzione del provvedimento -disagio di cui comunque ci si scusa- trova giustificazione nel perseguimento del prioritario interesse all’incolumità degli scolari, dei maestri e di quanti ogni giorno lavorano o hanno accesso nella scuola Padre Pio. Gli accertamenti allo stato effettuati hanno, infatti, consentito di appurare che non sono stati rispettati gli adempimenti richiesti dalla normativa antisismica per la parte dei lavori sopra menzionata e riguardante interventi da realizzarsi sui solai dell’istituto: in assenza di qualsiasi documentazione in grado di attestare l’osservanza alle prescrizioni imposte dalla normativa urbanistica e dalla legge regionale in materia, e quindi di qualsiasi certezza tecnica della sicurezza dell’immobile l’intervento, pur drastico, è stato inevitabile”.

“Peraltro, è stato accertato che non poteva essere rilasciato il certificato di agibilità nelle more dell’ottenimento dell’autorizzazione sismica a sanatoria e del collaudo delle opere a sanatoria, considerato anche il fatto che le prove di carico e le verifiche eseguite nell’anno 2017 avevano interessato solo un campione dei solai degli edifici costituenti il plesso scolastico. Fatte salve le eventuali e possibili decisioni del giudice dell’impugnazione, la Procura della Repubblica, nell’interesse prioritario della legge e della collettività, prenderà tutte le misure doverose e tempestive per richiedere o disporre, a seconda dei casi, la revoca della misura disposta, non appena quanto doveva essere già da tempo fatto sarà finalmente fatto”.