Aveva rimosso i suggelli sulle colonnine di distribuzione del carburante, caricando di volta in volta i serbatoi con benzina acquistata in ‘nero’ ma rivenduta al prezzo di mercato. E’ stata così smascherata la truffa posta in essere da un gestore di una pompa di benzina della provincia di Avellino. L’attività, finalizzata dalle Fiamme Gialle, ha preso le mosse da una segnalazione pervenuta al numero di pubblica utilità “117”, che ha permesso di constatare gravi violazioni alla normativa disciplinante lo specifico settore, in particolare, alla verifica circa la presenza dei suggelli apposti dall’Ufficio Metrico della Camera di Commercio di Avellino ed al riscontro della corrispondenza tra i quantitativi indicati sui totalizzatori delle colonnine e i quantitativi di fatto erogati con le pistole di rifornimento.
Gli accurati controlli svolti dai militari del Nucleo Mobile della Compagnia alla sede, agli ordini del Ten. Raffaele Del Vecchio, supportati dall’utilizzo di sofisticati strumenti tecnici di misurazione e anche con l’ausilio della figura dell’ “Ufficiale Metrico” della Camera di Commercio, hanno permesso di accertare la manomissione e rimozione dei suggelli posti a tutela dell’integrità delle colonnine di erogazione, e di accertare un’eccedenza di circa 1500 litri di prodotto petrolifero, nello specifico, benzina super senza piombo, non giustificata contabilmente, in base all’analisi del prescritto Registro di carico e scarico, in uso presso i distributori stradali.
La truffa posta in essere dal gestore coinvolto, tanto più dannoso alle casse dell’Erario alla luce del fatto che è situato su un’importante arteria stradale, molto trafficata, soprattutto, da mezzi pesanti, è consistita in quello di approvvigionarsi di “carburante di contrabbando” per poterlo rivendere al prezzo di mercato corrente, ma aumentando di gran lunga i propri ricavi, dato che, su tale quantitativo, non sarebbe stata pagata alcuna accisa allo Stato.
Così facendo, però, sarebbe emersa una disparità tra prodotto acquistato legalmente, e quindi corrispondente a quanto indicato sui previsti Registri contabili, e quanto effettivamente presente all’interno dei serbatoi dell’impianto. L’escamotage ideato dal gestore, è consistito in quello di rimuovere i suggelli situati sulle colonnine erogatrici, al fine di manomettere le testate dei totalizzatori di prodotto erogato, riportandole indietro dello stesso quantitativo introdotto illecitamente, per poter far “riquadrare i conti”, come se il prodotto in nero non fosse mai stato introdotto, e, quindi, mettersi al riparo da possibili controlli delle Fiamme Gialle.
L’intera attività di servizio ha consentito di porre sotto sequestro 10 pistole erogatrici presenti nell’impianto, 3 colonnine erogatrici e 1500 litri di benzina super senza piombo “acquistata in nero”.
Sono stati, quindi, ipotizzati a carico del responsabile, F.G. originario del napoletano, i reati di “Sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa sui prodotti energetici” e, al ben più grave, di “Alterazione di congegni, impronte e contrassegni”, rispettivamente, artt. 40 e 46 del D.Lgs. 504/95 (Testo Unico sulle Accise). Sono in corso attività volte ad accertare eventuali coinvolgimenti di ulteriori soggetti, che potrebbero aver concorso nei reati sopra richiamati.