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“Senza il Pronto Soccorso di Solofra il Moscati non reggerà”. Quando il sindaco Festa fu facile profeta

Forse, anzi quasi sicuramente, non ne sarà contento, ma più di un anno fa chi si rese conto di come sarebbero andate le cose per la sanità del capolugo irpino e dell’hinterland, fu proprio il sindaco di Avellino Gianluca Festa. Era il giugno del 2021 e Festa scese in campo, in maniera netta, contro la chiusura del Pronto Soccorso dell’ospedale Landolfi di Solofra.

“Abbiamo detto molte cose con fermezza e determinazione, chiudere il Pronto Soccorso di Solofra rappresenterebbe una sconfitta e un’offesa per l’intero territorio; oltre che un gravissimo problema per il Pronto Soccorso del Moscati”. Questo è ciò che disse Festa verso la fine di giugno di un anno fa.

Purtroppo, il primo cittadino di Avellino fu facile profeta, nonostante le tante critiche piovutegli addosso. L’opposizione consiliare del Comune chiese le sue dimissioni affiggendo dei manifesti in città perché, a detta loro, andava contro gli interessi dell’ospedale Moscati, l’ospedale della città, poichè si era costituito dinanzi al Tar a sostegno del Comune di Solofra.

Oggi, ad un anno di distanza, l’ospedale Moscati ha alzato bandiera bianca: il Pronto soccorso è in tilt, con la conseguenza che sono saltati i codici rosso. Si accettano solo ambulanze che trasportano malati gravi. Per tutti gli altri, la destinazione è altrove.

Questo dimostra la bontà della “battaglia” a favore del Pronto Soccorso del Landolfi di Festa e di tutti coloro che si schierarono, in modo deciso, al fianco dell’ospedale di Solofra.

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