Sentieri Mediterranei, boom di presenze e musica di qualità

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Si conferma un grande attrattore culturale il Festival internazionale di Musica Etnica Sentieri Mediterranei. Con il concerto di Solomon Burke è stata archiviata la dodicesima edizione della rassegna che ha registrato la partecipazione di migliaia di visitatori. Musica di altissimo livello, attenzione per l’ambiente, prodotti tipici a kilometro zero e artigianato. Un plauso agli organizzato ed in primis al deus ex macchina del festival, l’onorevole Pasquale Giuditta, che con impegno e dedizione ha fatto si che questa manifestazione raggiungesse livelli straordinari. La rassegna, sotto la direzione artistica del maestro Enzo Avitabile, ha assunto negli anni sempre un maggiore prestigio. Migliaia i visitatori provenienti da ogni dove. Dal nord e dal centro Italia e da tutte la Campania. Grazie al contributo della Regione Campania che, attraverso i Fondi Por 2007/2013 ob. op. 1.12 “Estate 2010: alla riscoperta del patrimonio culturale” è riuscita a cofinanziare il festival e a far si che diventasse un vero e proprio attrattore in grado di produrre economia locale non solo legata alla tre giorni ma un’economia sostenibile. La partecipazione dell’Aci Service e all’Aci Napoli, in particolare al lavoro del dottor Antonio Coppola che, attraverso una campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale legate alla musica, ha permesso a migliaia di giovani di conoscere ed apprezzare quelle che sono le regole fondamentali per una guida sicura. All’ingresso del paese è stata infatti allestita una enorme mongolfiera dell’Arcss (Agenzia Regionale Campania Sicurezza Stradale) per promuovere l’iniziativa che da qualche anno è abbinata all’evento. Sono stati distribuiti flayer sulla sicurezza stradale, esposti striscioni e roll up dal titolo “Addò nuns’beve e non s’fuma s’abballe s’campa”. Nel corso della rassegna sono state presentate le ceramiche di Summonte, riproduzioni di antichi vasellami rinvenuti nell’area castellare della Torre Angiona durante la campagna di scavi. Le ceramiche sono state confezionate con prodotti tipici summontesi come le castagne, le nocciole e squisite crostate sapientemente preparate dalle massaie del posto.

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