Ecco la sentenza: l’Avellino esulta ancora al TFN

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di Claudio De Vito. E’ andata meglio di quanto previsto questa mattina alla luce delle richieste della Procura Federale. Né ammende per l’Avellino e l’ex dirigente Luigi Carbone, né inibizione per lo stesso protagonista di una vicenda archiviata con il lieto fine.

Tutti prosciolti dal Tribunale Federale Nazionale che nel primo pomeriggio ha emesso sentenza favorevole nei confronti dei soggetti deferiti. Tutti gli addebiti sono stati spazzati via dalla pronuncia di primo grado attraverso la quale il collegio giudicante presieduto da Cesare Mastrocola ha ravvisato la non sussistenza delle violazioni del Codice di Giustizia Sportiva contestate dalla Procura Federale.

In buona sostanza Luigi Carbone non è stato ritenuto dal tribunale sportivo un abituale frequentatore di sale scommesse capace, in quanto tale, di intaccare la correttezza del proprio operato nelle vesti di direttore operativo dell’Unione Sportiva Avellino.

Il sospiro di sollievo pertanto è totale dunque per l’Avellino del neo presidente Luigi Izzo che potrà godersi un Natale sereno. I tifosi biancoverdi possono esultare proprio come due anni fa quando arrivò il proscioglimento per i fatti dell’inchiesta Money Gate, ovvero la presunta tentata combine di Catanzaro-Avellino del 2013. Sentenza che fu confermata in sede di appello dopo il ricorso della Procura Federale.

Ora sono in arrivo altri due deferimenti di tipo disciplinare – per le dichiarazioni del post Avellino-Ternana di coppa di Ezio Capuano ritenute dall’accusa lesive nei confronti della terna arbitrale e per presunte irregolarità amministrative riguardanti la continuità aziendale – rispetto ai quali però la società non nutre preoccupazioni. Nella peggiore delle ipotesi infatti si andrebbe incontro ad ammende.