‘Sdoganiamo la Dogana’, il Gesualdo in campo con una cabina di regia

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Avellino – Il Teatro Gesualdo scende in campo nella difficile battaglia per l’acquisizione e il recupero della Dogana di Avellino e attiva una cabina di regia tra le parti per monitorare passo dopo passo gli stati di avanzamento del progetto, tenendo così alta l’attenzione su una delle sfide più complesse per il prossimo futuro della città.

Domani, sabato 17 novembre, alle 10.30, presso la sala stampa del Teatro, il presidente Luca Cipriano ha invitato ad un primo incontro pubblico i soggetti protagonisti, a vario titolo, della trattativa, ovvero il Comune di Avellino rappresentato dal prefetto Cinzia Guercio, dal segretario generale Carlo Tedeschi e dal dirigente Giovanni Iannaccone, il soprintendente per i beni architettonici e paesaggistici di Avellino e Salerno Gennaro Miccio, l’ex sindaco Giuseppe Galasso, Franco Festa e i rappresentanti del Comitato civico “Salviamo la Dogana”.

Con questa iniziativa il Teatro offre la propria collaborazione per coordinare i differenti protagonisti che da tempo stanno lavorando all’esproprio dello storico edificio cittadino. Ma ripropone anche il tema del futuro della Dogana, dal restauro all’utilizzo dell’immobile che, in linea con quanto deliberato dal Consiglio comunale, dovrà conservare una vocazione culturale. Insomma, riflettori accesi nuovamente sulla Dogana, per una battaglia civile e culturale che non può permettersi arretramenti. L’appuntamento, dal titolo simbolico di “Sdoganiamo la Dogana”, rappresenta il secondo atto di un impegno che ha visto già in passato Luca Cipriano lavorare sul futuro dello storico edificio. Qualche anno fa, infatti, Cipriano è stato tra i primi a farsi promotore di un confronto pubblico sul futuro della Dogana, portando poi l’argomento all’attenzione del Consiglio Comunale che nel 2009 deliberò attraverso un ordine del giorno firmato da Cipriano e diversi consiglieri comunali. Lavoro poi proseguito in Commissione Cultura del Comune che, sotto la presidenza di Luca Cipriano, attivò un’ampia fase di ascolto con associazioni ed esperti proponendo al Consiglio un ventaglio di proposte per la rifunzionalizzazione dell’immobile.

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