Scuola, Più Europa: meno risorse ad Alitalia. Bonus 500 euro per tablet agli studenti

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“Il dramma dell’epidemia sta mettendo in evidenza la fragilità della scuola italiana e il divario territoriale e sociale che l’attraversa. Finora la sospensione delle attività didattiche era stata disposta per lo più per le emergenze meteo e quindi per un periodo limitato, ma lo stop prolungato ha richiesto un riadattamento che ha evidenziato tutti i problemi di una scuola uguale per tutti solo sulla carta”. Lo affermano Piercamillo Falasca (Vicesegretario nazionale Più Europa) e Bruno Gambardella (Portavoce Più Europa Campania).

“Ogni istituto scolastico si organizza come può, anche grazie alla creatività e all’inventiva di insegnanti e dirigenti, ma il limite al “fai da te” delle scuole sta nelle sacche di povertà – spesso dignitosamente nascosta – che gli insegnanti hanno scoperto o riscontrato nelle famiglie di tanti, troppi, alunni. Chi non possiede computer o smartphone (una famiglia su quattro al Sud, dicono le statistiche), o chi ha un solo dispositivo per due o più figli, finisce per essere impossibilitato a seguire le attività sostitutive che gli istituti stanno organizzando. Altre famiglie posseggono un solo pc e magari vi sono adulti impegnati in attività di telelavoro”.

“Spesso vi è anche un problema di disponibilità della connessione, per quelle famiglie che accedono alla rete solo grazie a un pacchetto limitato di gigabyte al mese, irrimediabilmente insufficiente per le videolezioni quotidiane o per scaricare il materiale che i docenti inviano. Alcune compagnie telefoniche, nell’ambito della cosiddetta “solidarietà digitale”, hanno messo a disposizione gratuitamente o a basso costo risorse aggiuntive, ma non tutte lo hanno fatto”.

“Se questa è la nuova normalità a cui dobbiamo abituarci per i prossimi mesi, e se ci dovessero essere nuove fasi di isolamento nel prossimo anno scolastico, il divario digitale di queste famiglie rischia di scavare un solco inaccettabile, che lede il diritto all’istruzione. Inoltre, se dall’emergenza vorremo conservare la capacità di affiancare alle lezioni dal vivo anche l’insegnamento in remoto, possiamo mai accettare che alcuni studenti possano usufruirne e altri no?”

“Occorre una nuova strategia, nazionale e locale: bisogna coinvolgere – ove possibile – le amministrazioni comunali per l’attivazione del wifi gratuito per gli studenti, oppure per consentire alle scuole l’acquisto di pacchetti di giga per gli studenti (soprattutto in quelle aree interne meno popolate e dunque meno profittevoli per gli investimenti della rete, altro argomento da affrontare). In generale, però, occorre favorire l’accesso delle famiglie ai computer per i propri figli”.

“Con Più Europa ed Emma Bonino abbiamo proposto un bonus di 500€ per l’acquisto, finanziato nel nostro emendamento con il taglio dell’incomprensibile regalo ad Alitalia. Si può fare di più ed altro, le soluzioni possono essere tante e nessuna sarà mai risolutiva, ma questo ci appare – nella strategia di adattamento e nel tentativo di trasformare questa emergenza in un trampolino per la maggiore diffusione della tecnologia nella scuola italiana – un fronte cruciale”, concludono Falasca e Gambardella.