Scrutatori, Foti: “O sorteggio o la commissione salta”. La querelle si sposta in Prefettura

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Marco Imbimbo – Il tavolo della commissione elettorale per la nomina degli scrutatori salta e la decisione passa alla Prefettura. L’organismo si è riunito questa mattina a Palazzo di Città, in un clima infuocato.

La querelle riguarda il modo in cui procedere alla selezione degli scrutatori e ha visto lo scontro tra il sindaco, Paolo Foti, e il consigliere, Nicola Poppa, entrambi membri della commissione insieme a Giuseppe Negrone e Monica Spiezia.

«O si fa il sorteggio oppure io lascio tavolo», tuona Foti. «La nomina diretta è prevista dalla legge», ribadisce Nicola Poppa. Si crea uno stallo, nei fatti, perché da un lato Foti fa leva sull’indirizzo votato in Consiglio Comunale, qualche anno fa, in cui si stabilisce di sorteggiare gli scrutatori. Dall’altro lato, però, Poppa si appella alla normativa nazionale che prevede «in caso di mancata unanimità di posizione, all’interno della commissione elettorale, di procedere con la nomina diretta», spiega il consigliere.

A sostenere la linea di Foti, c’è Giuseppe Negrone, consigliere di maggioranza e che, come precisa Ida Grella: «Parla a nome del Partito Democratico, essendo un iscritto. Quindi la posizione del Pd è per il sorteggio». Anche Monica Spiezia rilancia la linea del sorteggio, ma precisando: «Se anche solo un membro della commissione dovesse procedere con le nomine, allora lo farò anche io». Per poi scagliarsi contro chi, in questi giorni, l’ha accusata di voto di scambio e logiche clientelari: «Mi difenderò nelle sedi opportune contro chi mi ha accusato in questo modo. Io i voti non li faccio con le nomine degli scrutatori. Se poi vogliamo parlare di voto di scambio o clientele, allora si dovrebbe preoccupare chi ha amministrato negli ultimi 30 anni. Non sono stata di certo io».

Una situazione di stallo che non è stata superata nel corso della commissione, perché Poppa ha sottolineato come «la delibera di consiglio che prevede il sorteggio è un atto di indirizzo e non è vincolante, inoltre non può stravolgere la legge numero 95 del 1989 che dà facoltà di procedere con la nomina».

Per contro Foti tuona: «Un indirizzo è sempre un atto politico. Poppa non deve spiegare a me le normative. Chi non vuole dare adito a spazi grigi di interpretazione, dovrebbe dar seguito alla volontà del consiglio». Come annunciato, subito dopo, il sindaco ha lasciato il tavolo intrattenendosi a lungo nei corridoi con il candidato dei 5 Stelle, Vincenzo Ciampi, a cui ha ribadito la sua posizione sul sorteggio.

Una posizione supportata da Ida Grella che ricorda: «In questi ultimi 5 anni, in molte occasioni si è proceduto con il sorteggio, anche Poppa è sempre stato favorevole tranne che nelle ultime due occasioni». Attacchi a Poppa sono arrivati anche dall’opposizione consiliare con Giancarlo Giordano che gli ha ricordato: «La legge non esclude il sorteggio, a meno ché non ci sia unanimità in commissione elettorale. E’ chiaro come, quindi, sia Poppa a negare la possibilità del sorteggio con un colpo di mano che esclude la trasparenza. Gli chiedo di fare un passo indietro, altrimenti in campagna elettorale di parlerà solo di questo».

Il passo indietro non c’è stato e i tre componenti di commissione favorevoli al sorteggio (Foti, Negrone e Spiezia), hanno abbandonato il tavolo facendo saltare l’incontro. A questo punto la querelle è stata trasferita d’urgenza in Prefettura che dovrà stabilire come procedere, in base a quanto previsto dalle normative nazionali.

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