Scoppia il caso comandati: un buco nelle casse e la politica nicchia

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Regione – Tagliati 256 dipendenti e lavoratori con lo stipendio dimezzato per un buco di 4milioni e mezzo. In Regione scoppia il ‘caso comandati’. E subito crea ‘l’effetto domino’ sugli impiegati dell’Ente. Una polemica sorta da qualche giorno e che oggi si è acuita con l’ingresso delle ‘ultime novità’. E intanto il Consiglio borbotta sul da farsi. Maggioranza ed opposizione si muovono sullo stesso piede di guerra o quasi. Un rientro immediato negli enti di provenienza, senza alcuna discrezionalità è l’istanza avanzata da Antonio Amato, capogruppo dei Ds, che ribadisce anche la necessità di reintegrare agli stessi lavoratori il salario tagliato. Ma Amato rappresenta, in ordine di tempo, solo l’ultima voce di un coro in alcuni casi stonato. I consiglieri D’Ercole (An) e Marrazzo (Udc) scandiscono la ferma preoccupazione che sui dipendenti possa ripercuotersi “l’effetto della spaccatura registrato in maggioranza”, mentre Passariello (Fi) tuona che “… a nessuno può esser consentito di mettere le mani nelle tasche dei dipendenti”. Nel gioco delle parti Mario Sena (Margherita) avanza una soluzione proponendo il ritorno ‘ad horas’ dei ‘comandati’ agli enti di provenienza per evitare che il Consiglio sia ancora costretto a retribuire i dipendenti in eccesso. Anche in virtù di un bilancio che sembra non reggere il colpo. Apparentemente sulle difensive la presidente del Consiglio Lonardo, convinta che “la politica abbia ormai fatto la sua parte indicando un percorso chiaro da seguire”. Gli uffici competenti, inoltre, sembra stiano già ottemperando agli adempimenti formali richiesti per il caso. Fatto sta che per correre ai ripari è stata predisposta una variazione di bilancio pari a 4,5 milioni di euro. Sarà compito della seduta d’assise di domani 27 c.m. a provvedere alla relativa approvazione.

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