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Scoppia il caso Arvonio ad Avellino, assunzione (e multe) illegittime?

La presunta legittimità dell’assunzione del nuovo comandante dei vigili urbani ad Avellino scuote Palazzo di Città.

Il Comune infatti non avrebbe potuto stipulare il contratto con Michele Arvonio. E’ quanto emerge da alcuni accertamenti effettuati anche dalla Direzione Territoriale del Lavoro che ha consegnato copia dell’incartamento alla Procura di Avellino e Corte dei Conti, ipotizzando due presunti reati penali: abuso in atti d’ufficio e abuso contabile.

La vicenda fu sollevata in autunno in Consiglio comunale anche dal consigliere di opposizione Dino Preziosi che denunciò presunte irregolarità sugli atti emessi dall’amministrazione Foti.

L’inquadramento del comandante Michele Arvonio non sarebbe regolare, e di conseguenza i suoi atti, così come il concorso per il posto di nuovo comandante di Polizia Municipale.

“E’ da sospendere”, disse Preziosi in Aula.

I FATTI – Al momento del suo insediamento, data l’impossibilità da parte del Comune di Avellino a procedere a nuove assunzioni (essendo il Comune di Avellino tra gli Enti che non rispettano i termini di 90 giorni per il pagamento, era fatto espresso divieto ad assumere “personale a qualsiasi titolo e qualsivoglia tipologia contrattuale e contratti di servizio, con soggetti privati che si configurano elusivi della presente disposizione”), Palazzo di Città stipulò una convenzione col Comune di appartenenza di Arvonio (Tufino, ndr), dove lo stesso era inquadrato come funzionario e non dirigente.

Ricapitolando, dal divieto di assunzione di nuovo personale, ai criteri della nomina (non collegiale, ma esclusiva del primo cittadino), alla discutibile convenzione con il comune di Tufino, al particolare che in organico c’era già un ufficiale più alto in grado di Arvovio e che già ricopriva il ruolo di comandante pro tempore: per gli Ispettori del lavoro la nomina del comandante della polizia municipale di Avellino sarebbe abusiva.

“Dunque – ha già precisato Dino Preziosi – tutti gli atti firmati da Arvonio in qualità di dirigente al Comune sarebbero affetti da presunta incompatibilità perché lo stesso non avrebbe titolo”.

 

Infine, la Corte dei Conti è stata sollecitata ad esaminare il carteggio per l’asserito danno patrimoniale subito dalla comunità. Si tratta degli stipendi pagati al comandante Arvonio, attribuitigli equiparandolo ad una figura dirigenziale del Comune (circa 16mila euro).

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