Scontro sulle antenne in città. Preziosi boccia il piano, Penna: “Atto strumentale”

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Marco Imbimbo – Il prossimo consiglio comunale si preannuncia di fuoco, come da prassi. Si parlerà del regolamento sull’installazione delle antenne di telefonia, ma anche del compostaggio domestico. Argomenti affrontati dalla commissione preposta, diretta da Dino Preziosi. Entrambi approvati anche se con i voti contrari del presidente e le astensioni, sul primo regolamento, di Adriana Percopo e Francesca Di Iorio. Il piano sulle antenne, ha animato non poco la commissione, con l’assessore all’Ambiente, Augusto Penna, presente all’incontro, che ha dovuto incassare una serie di critiche.

Il regolamento individua delle aree comunali su cui vanno prioritariamente installate, mentre al momento i gestori possono optare per qualsiasi zona, molto in voga i tetti dei palazzi privati. Tra queste aree, però, c’è anche la rotonda di fronte alla città ospedaliera. Decisione, questa, contestata sia da Preziosi. «Assurdo pensare di consentire l’installazione di fronte a un ospedale – tuona Preziosi. Per il modo in cui hanno selezionato le zone, andrà a finire che ci ritroveremo con aree piene di antenne, come quello dello stadio o le contrade rurali. La verità è che a loro interessa solo incassare i canoni senza pensare alla salute dei cittadini».

Accuse prontamente rispedite al mittente da Penna, ma anche dall’ex capogruppo Pd, Ida Grella. «La normativa nazionale stabilisce che non è possibile installare le antenne sui tetti di alcuni edifici, tra cui gli ospedali, ma non prescrive una distanza da questi edifici – spiega l’assessore Penna. Quindi se non individuiamo un’area pubblica, noi come Comune perdiamo completamente il controllo sulle installazioni delle antenne e anche sulle emissioni». Sulla stessa posizione anche Grella, che difende la bontà della scelta: «Se eliminiamo quel luogo come aree comunale a disposizione, possono installare le antenne su un qualsiasi palazzo privato a ridosso della città ospedaliera».

La volontà dell’amministrazione è anche quella di tenere sotto controllo il proliferare di antenne in città: «Se il consiglio non approva questo regolamento, non veniamo fuori dall’attuale Far West – precisa Penna. I gestori avrebbero libertà massima nell’installazione delle antenne, a danno della salute dei cittadini. Per giunta non potremmo nemmeno riscuotere i canoni per quelle antenne già installate su proprietà comunali, perché le convenzioni sono scadute e non possono essere rinnovate senza un regolamento». Secondo l’assessore, l’opposizione di Preziosi al regolamento sarebbe «un atto strumentale ad altre questioni. È mancata la volontà di discutere dell’argomento in maniera serena. Il tema non è stato affrontato per quello che era, la stessa opposizione ha dichiarato di non aver studiato bene le carte, nonostante il regolamento sia stato trasferito alla commissione da sei mesi».

Ida Grella sottolinea come questo regolamento sia frutto di un lavoro durato molto tempo, con vari incontri sia con i gestori delle antenne che con i comitati dei cittadini. «Insieme abbiamo individuato delle proprietà comunali su cui si possono installare le antenne – spiega. In questo modo possiamo avere anche un controllo quante ne verranno messe in città». Il regolamento sul compostaggio domestico, invece, punta a stilare l’albo dei compostori, ovvero tutti quei cittadini che vorranno produrre in maniera privata il compost tramite particolari contenitori che fornirà il Comune. Piano, questo, bocciato da Preziosi perché non porterebbe ad alcun risparmio per i cittadini.