Sciopero medici: larghe adesioni in Irpinia. D’Avanzo: “Risposte dal Governo”

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I medici di tutta Italia si fermano nella giornata di oggi.

Urgenze a parte, negli ospedali e nei presidi territoriali della Asl i dottori potranno saltare le attività programmate come interventi, visite e esami diagnostici mentre gli studi dei medici di famiglia e dei pediatri potranno rimanere chiusi.

Alla base della protesta la copertura economica dell’emendamento presentato lunedì dal Governo per l’assunzione di personale sanitario necessario a fare fronte all’entrata in vigore delle norme Ue sull’orario di lavoro.

Ad incrociare le braccia saranno oltre 200mila camici bianchi, 2 milioni le prestazioni sanitarie a rischio, tra visite ed esami di laboratorio, e fino a 40mila gli interventi chirurgici. Saranno in ogni caso garantite le urgenze, le visite in assistenza programmata a pazienti terminali e le prestazioni di assistenza domiciliare integrata.

I medici manifesteranno con un sit-in, a partire dalle 11.00, all’Ospedale San Camillo di Roma. La battaglia dei sindacati ripartirà poi a gennaio, con i medici pronti a dichiarare altre due giornate di sciopero e altre forme di protesta.

Ventuno sigle sindacali, dunque, per confermare la protesta. Una simile mobilitazione in sanità non la si vedeva da anni. Lo sciopero dei camici bianchi è di tutto il Paese, ma in Campania si registra un picco altissimo. Nella nostra regione più che di manifestazioni si parla di un “grido di dolore” per richiamare l’attenzione anche sulle carenze strutturali e sull’arretratezza delle tecnologie di ospedali e asl.

Antonio D'Avanzo
Antonio D’Avanzo

“Ad Avellino ci sarà una risposta massiccia di adesioni, circa il 90% dei medici irpini hanno palesato la volontà di manifestare quest’oggi – dichiara il presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Avellino, dott. Antonio D’AvanzoCerto ora bisognerà vedere quanti di questi riusciranno davvero a scioperare, perché il mestiere del medico non può permettersi pause e si dovranno organizzare dei turni per casi di urgenze.

Gli scioperi sono indetti dai sindacati – continua il dottor D’Avanzo – e noi come Ordine dei Medici condividiamo appieno le motivazioni, l’intenzione è quella di non fermarci finché non avremo una risposta dal governo su che destino spetta al servizio sanitario nazionale. Il 28 novembre a Roma abbiamo già partecipato ad una grande manifestazione, che comprendeva sindacati e associazioni mediche, a difesa del Sistema sanitario nazionale (Ssn) e di una Sanità che garantisca egualità di diritti. Una riduzione dei finanziamenti in sanità comporta inevitabilmente una riduzione dei servizi al cittadino, per questo ci tengo a sottolineare l’importanza della protesta odierna”.

Una protesta che, tuttavia, non ha raccolto piena approvazione anche dall’Azienda sanitaria locale che, come confermato dal direttore Piero De Masi, annovera pochissime adesioni, svolgendo quindi, oggi 16 dicembre, piena attività.

 

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