Sciopero della fame ad oltranza, i navigator campani fanno sul serio. La forma di protesta avrà inizio lunedì prossimo, a partire dalle 11, nei pressi della sede regionale di Santa Lucia a Napoli. Dunque, la protesta contro il governatore De Luca – che non vuole firmare la convenzione con Anpal Servizi spa per la loro contrattualizzazione – prevede una nuova fase di lotta da parte dei 471 Navigator campani “in ostaggio” del Presidente della Regione Campania. “A spingerci fino a questo gesto è l’insopportabile negazione – e violazione – del principio di uguaglianza sancito dall’articolo 3 della nostra amata Carta Costituzionale, che stabilisce la parità formale tra tutti i cittadini della Repubblica Italiana a fondamento della nostra nazione e società civile. Ad oggi è per noi inaccettabile che ai vincitori di altre regioni d’Italia – come ad esempio la Lombardia ed il Lazio e tutte le altre regioni (tutte tranne una cioè la nostra) – sia riconosciuto il diritto al lavoro, ovvero a tutti coloro che hanno svolto il nostro stesso percorso, mentre ai campani ciò viene negato”.
“Ancora più assurdo è se si considera che ciò avvenga nella regione Campania che ha il numero più elevato di percettori del reddito di cittadinanza (RdC) e di potenziali Navigator assegnati a livello nazionale (circa il 17% di tutti) ci viene impedito di svolgere le funzioni legate alla nuova fase progettuale e strutturale delle politiche attive del lavoro a regia pubblica”. I Navigator campani chiedono, quindi, la parità di trattamento con gli altri vincitori, affermando che “senza l’uguaglianza tra tutti i cittadini l’Italia non è più una repubblica unica ed indivisibile, ma soltanto una confederazione tra stati regionali, che perseguono interessi e politiche particolaristiche”.