Scioglimento per mafia: anche il caso Quindici finirà davanti al Tar

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QUINDICI- Lo scioglimento per condizionamento mafioso dell’amministrazione comunale guidata dall’ex sindaco Eduardo Rubinaccio finisce davanti al Tar del Lazio, dove l’ex fascia tricolore e alcuni consiglieri della sua maggioranza hanno affidato ad un ricorso redatto dall’amministrativista Enzo Maria Marenghi le ragioni di dissenso verso una serie di atti prodromici e successivi alla decisione di sciogliere il Comune di Quindici.

In particolare il decreto del Presidente della Repubblica datato 27 marzo e notificato il 22 aprile scorso, oltre alla Relazione del Prefetto all’epoca alla guida di Palazzo di Governo e del Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, infine quella del Consiglio dei Ministri. Saranno i giudici del Tar Lazio a decidere su una eventuale sospensiva o, in caso di rinuncia, nel merito.

In tema di fatto sarebbero stati affrontati nel ricorso vari elementi che risulterebbero poco condivisibili. A partire dalla continuità tra le due amministrazioni, ovvero 2015/ 2020. Mancherebbero prove certe. Come non sarebbe direttamente consequenziale il discorso tra la continuità amministrative e quella parentale, trattandosi per quanto riguarda Quindici di un piccolo comune e soprattutto nella gestione degli appalti pubblici penalizzato da una pianta organica praticamente ridotta all’osso.

Infine, stando sempre al profilo del merito, anche quella che sarebbe la prova regina del condizionamento ovvero la sorta di “omaggio” che l’allora riconfermato sindaco Rubinaccio avrebbe messo in atto staccandosi dal corteo elettorale per recarsi a salutare la moglie di un boss defunto, verrebbe messo in discussione (come già fatto dallo stesso primo cittadino) con documenti allegati al ricorso, ovvero dichiarazioni sostitutive già finite agli atti. In punta di diritto invece viene contestata la carenza di accertamento ed istruttoria e la violazione del principio di proporzionalità, oltre che l’accertamento viziato e un’istruttoria inadeguata.

Tutti temi che saranno discussi in aula al momento in cui il giudizio finirà nelle varie fasi del processo amministrativo. Bisognerà attendere sia le controdeduzioni dell’ Avvocatura dello Stato, che rappresenterà Prefettura e Viminale, che la fondamente scelta dei giudici amministrativi.