“Scellerato far morire il Gesualdo”, la seduta va deserta e Festa attacca

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Appena sedici presenti, la seduta comunale che avrebbe dovuto far calare definitivamente il sipario sul teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino va deserta, la maggioranza si autocondanna, rimandando di fatto la proposta di scioglimento. La messa in liquidazione del Massimo cittadino e la contestuale nomina di un commissario ad acta per la liquidazione dei debiti maturati dall’Istituzione arriverà in Aula nella prossima seduta, quella di lunedì pomeriggio.

Dopo le interrogazioni dei consiglieri Di Iorio, Grella, Montanile, Giordano e Pericolo – e la commemorazione di Totonno Santoro e Paolo Pagliuca – proprio ad un passo dalla discussione della delibera di liquidazione dell’ente, il colpo di scena con la richiesta a sorpresa d’appello da parte di Massimiliano Miro, in uscita dall’Aula Consiliare.

“Dimostrato ancora una volta che quest’amministrazione si mantiene su uno scarto di uno o due voti – ha commentato Gianluca Festa – E’ una continua richiesta di prebenda e ogni qual volta si deve decidere su qualcosa di importante (come il Gesualdo, ndr) decade il numero legale”.

Lo storico dissidente interno non esista a lanciare strali al sindaco Foti: “Per i cittadini sarebbe meglio che vada a casa”. E su come voterà alla proposta di scioglimento dell’Istituzione Teatro, il referente di Davvero anticipa: “Sarà un voto contrario. Ritengo scellerata la decisione di mettere in liquidazione il Teatro Gesualdo, facendolo di fatto morire. Il Comune, tra l’altro, in ogni caso dovrà ripianare il debito, sia se fuori bilancio sia in questa fase. Non si comprende il perché di questa scelta e ci opporremmo con forza, speriamo di avere i numeri per farlo.”

di Renato Spiniello.