Quella che si è presentata stamane davanti alle migliaia di turisti che da ogni parte della Campania, da Napoli ad Avellino, ma soprattutto da Cina, Stati Uniti, Russia e da ogni parte del mondo affollano quotidianamente gli Scavi di Pompei – tra i siti archeologici al mondo più prestigiosi e visitati – non è stata una scena del tutto edificante.
Cancelli chiusi, nessun cartello, zero spiegazioni. Motivo? Alle ore 9 era indetta un’assemblea dei sindacati Fp Cisl, Filp e Unsa.
Disagi gravissimi per turisti e tour operator non avvisati dell’improvviso cambio di programma.
Ieri mattina sembravano scongiurate le due mattinate di chiusura degli Scavi. Tensioni davanti i cancelli di tutti i siti archeologici vesuviani.
Assenti anche i cartelli di avviso alle biglietterie.
APERTURA IN RITARDO – Dopo un’ora e un quarto di ritardo rispetto all’orario di apertura previsto, attorno alle dieci e un quarto il sito ha aperto.
Come era ampiamente prevedibile a metà mattinata è arrivata la reazione del ministero. “Un danno incalcolabile” è stato il commento del ministro Dario Franceschini alla chiusura degli scavi di Pompei per l’assemblea convocata all’improvviso e che sottolinea il rischio di vanificare i risultati raggiunti finora: “Chi fa così, fa del male ai sindacati, ai diritti dei lavoratori e soprattutto fa del male al proprio Paese”.