Scarpa (Fiom): “Accordo alle Officine Leone ambiguo e strano”

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Avellino – “La Provincia di Avellino continua a essere falcidiata di posti di lavoro. Stamattina, presso la Prefettura di Avellino, si è tenuto l’incontro tra la delegazione sindacale FIOM-FAILMS e Ugl e la direzione aziendale delle Officine Leone ed European Relax e la sub-entrata nuova società CIM Srl. L’incontro, richiesto dalla Confapi a nome e per conto delle tre società, era la continuazione dell’esame congiunto previsto dalla 223/91 per il licenziamento di 38 unità delle Officine Leone. Ancora una volta nella nostra Provincia si è avuto un accordo separato con la sola firma della UGL Metalmeccanici di Avellino con oltre 60 licenziamenti. Un accordo ambiguo e strano”. Così in una nota Sergio Scarpa della Fiom irpina.

“La UGL ha sottoscritto l’accordo che prevede 28 licenziamenti alle Officine Leone. Inoltre la European Relax ci comunica al tavolo prefettizio che partiranno, o le procedure di riduzione del personale, o cessazione dell’attività. Solo a fronte di questa semplice dichiarazione dell’amministratrice Dott.ssa Del Sorbo, il Segretario della UGL Metalmeccanici sottoscrive un accordo che compatibilmente con le esigenze produttive potrebbero essere ricollocati con contratto a tempo determinato i lavoratori posti (eventualmente) in mobilità, pertanto nessuna garanzia di contratto a tempo indeterminato, oltre l’assenza totale di procedura di esuberi. La FIOM esprime un giudizio negativo di una vertenza che riguarda oltre 130 lavoratori e che 63 di essi saranno licenziati. Meraviglia che un’associazione industriale, come la Confapi, che dovrebbe fare gli interessi di questa provincia alla difesa dei livelli occupazionali, si adoperi solo al licenziamento di lavoratori irpini.
La Fiom aveva proposto al tavolo il ritiro dei licenziamenti con l’utilizzo di cassa integrazione in deroga, essendo le Officine Leone una società dell’indotto della Irisbus di Flumeri con le garanzie dell’assessore Regionale Dott. Nappi, avendo lo stesso dichiarato al tavolo della Regione che nulla osta l’utilizzo della cassa in deroga per l’indotto Irisbus. La Fiom valuterà con i propri legali azioni a tutela dei lavoratori, dalla procedura di licenziamenti ritenendola presumibilmente illegittima”, conclude Scarpa.

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