Nessun Domani!

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Renato Spiniello – “La nostra finale è contro Cremona, concentrati sui quei 40 minuti, non pensiamo a sabato o a domenica”. Così coach Pino Sacripanti ha presentato la difficile trasferta di Firenze della Sidigas Avellino. La Scandone, per il terzo anno di fila e a dieci anni dalla prima ed unica vittoria, si ritrova a disputare la Final Eight di Coppa Italia, ma questa volta con un primato storico in tasca: quello di presentarsi al Mandela Forum da testa di serie numero uno.

I biancoverdi hanno chiuso in testa alla graduatoria di Lba il girone d’andata, laureandosi campioni d’inverno e mantenendo tutt’ora quel primato, seppur condividendolo con Milano e Venezia. Per la prima volta la Sidigas si trova a disputare questa competizione consapevole che in caso di vittoria ai quarti di finale contro Cremona, potrà godere di un giorno di riposo in vista della semifinale di sabato. “Un motivo in più per dare tutto” ha commentato il capo tecnico degli irpini, sottolineando ancor più la difficoltà di affrontare una gara secca.

La Vanoli (palla alta alle 18) vanta un bel mix tra stranieri e italiani e come arma in più ha l’intelligenza di coach Sacchetti, non a caso designato per succedere ad Ettore Messina sullo scranno della nazionale maggiore. 86-73 in favore dei lombardi fu il risultato della gara d’andata in campionato. “Motivo in più per preparare questa sfida meglio del solito” sempre riportando le parole di Sacripanti, che ha rimarcato più volte anche l’equilibrio in cui verte la competizione. “Mai come questa volta non esistono favorite” ha confessato, conscio che per la formula della competizione e per il livello attuale del campionato italiano a Firenze potrà succedere di tutto.

Resta da sciogliere l’ultima riserva relativa ai biglietti. I tifosi biancoverdi raggiungeranno in massa il capoluogo toscano pur “senza biglietto”, come annunciato dai vari striscioni apparsi in città. 7.800 i posti a sedere del Nelson Mandela Forum, ma appena 400 quelli concessi alle tifoserie organizzate di Avellino, Milano, Cremona, Cantù, Torino, Venezia, Bologna e Brescia. Una gestione che ha suscitato diverse polemiche e che si spera non incida sulla riuscita finale della kermesse.