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Scandone, l’Agenzia delle Entrate contesta oltre 500mila euro

di Andrea Fantucchio

L’Agenzia delle Entrate ha notificato l’esito di alcuni accertamenti alla Scandone. L’importo contestato è maggiore di 500mila euro. Le verifiche sono nate dalle segnalazioni del Nucleo Polizia Economico-Finanziaria di Avellino tra il 2015 ed il 2018. Poi confermate dall’attività dell’ente di via Liguorini.

I finanzieri, allora guidati dal tenente colonnello Gennaro Garzella, avevano contestato per lo più ritenute non operate sugli stipendi dei giocatori. I controlli della fiamme gialle rientravano in controlli di routine fra alcune aziende del territorio. Un contesto che era rimasto nell’ambito amministrativo e non penale. I risultati erano stati trasferiti all’Agenzia delle Entrate.

L’ente di via Liguorini ha fatto le sue verifiche. I risultati sono stati ora notificati alla dirigenza della Scandone. La società è pronta a offrire la sua ricostruzione.

Quest’anno la Scandone, dopo diciannove anni di massima serie, ha chiesto l’auto-retrocessione in serie B. E ha avuto a che fare con debiti, mensilità arretrate di alcuni giocatori, l’addio al Palazzetto. De Cesare ha assicurato che risolverà le vicende della Scandone e poi è pronto ad affidare a terzi la gestione della squadra. Prossima scadenza il 2 settembre. Giorno entro il quale va pagata la fideiussione per l’iscrizione al torneo.

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