Non solo viaggi, cene, tv di ultima generazione e biciclette comprate per proprio conto con i soldi pubblici.
Dalle intercettazioni telefoniche sul caso dello scandalo di Avellino Città Servizi emerge anche tutto un capitolo dedicato al presunto voto di scambio che si era instaurato nella municipalizzata di Avellino (giova ricordare come questo non viene configurato dal Gip Fiore come reato).
Come riporta l’edizione odierna de Il Mattino, Amedeo Gabrieli, manager dell’Acs, pur di assicurarsi il voto di una intera famiglia per il candidato a presidente della Regione Campania e di un candidato a consigliere regionale aveva promesso, con tanto di accordo con il padre, un posto di lavoro un giovane del nucleo per sei mesi a 500 euro al mese.
Il Gip Fiore, nell’ordinanza, ha sottolineato che “… è stato acclarato che la gestione dell’Acs nei momenti preelettorali diventa per Gabrieli uno strumento per convogliare contatti e favori, anche mediante l’organizzazione di eventi presso la Casina del Principe, struttura di proprietà comunale gestita da sua cognata Barbara Matetich”.
Sempre sul Mattino si legge dell’intercettazione telefonica tra Gabrieli e l’ex senatore Pd De Luca: “Impegnati quanto più possibile a forzare su tutti, su tutte le persone attorno hai capito?”; Gabrieli risponde: “Tutto quello che possiamo fare lo stiamo facendo ed anche di più. Enzo tu non preoccuparti con me e tutta l’Azienda sta con te non ti preoccupare”.
Con un altro interlocutore Gabrieli è ancora più chiaro: “Giovedì devo fare una cena elettorale alla Casina del Principe con De Luca, mi puoi portare un po’ di gente, siete ospiti miei?”.
In una intercettazione ambientale, Amedeo Gabrieli avrebbe barattato il voto di un’intera famiglia in cambio di un posto di lavoro: “Ma se io oggi vi chiedessi un appoggio politico? Io voto De Luca al quadrato”.
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