Scambi commerciali tra Italia e Nuova Zelanda: ecco i dati

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Raddoppiare gli scambi da Italia e Nuova Zelanda: nel 2014 un nuovo patto commerciale ha dato vita ad un grande e rinnovato scambio bilaterale che ha fatto crescere il mercato, con il paese dell’ Oceania.

Le relazioni economiche e commerciali tra l’Italia e la Nuova Zelanda, hanno un andamento molto positivo rispetto a quello che si potrebbe immaginare, vista la distanza tra i due paesi. Si tratta di un avanzo molto importante, in quanto comunque, ci sta un nuovo rapporto tra questi due stati. Il raddoppio dello scambio tra i due stati, riguarda in particolare le automobili ma anche i trattori ed il mercato degli apparecchi elettrici, delle valvole idrauliche dei macchinari e delle pompe oppure del mercato farmaceutico.

Anche il mercato delle calzature è raddoppiato a partire dal 2014, grazie al nuovo patto stretto con la Nuova Zelanda.

Inoltre, è stato possibile ampliare gli scambi sotto vari punti di vista, garantendo un nuovo rapporto tra i due Stati, nonostante la differenza dei continenti. In particolare, secondo quanto è stato riportato anche dal Ministero degli Esteri del Commercio, l’interscambio bilaterale è stato di 1345 miliardi di dollari neozelandesi, ovvero circa 841 milioni di euro in crescita, quindi del 5,8 % rispetto all’anno precedente.

Il mercato delle esportazioni rientra tra quelli investiti da questo scambio fatte in Italia che riguardano soprattutto lo scambio dei pellami. ma anche la frutta e le carni.

Nonché la lana.

I prodotti lattiero-caseari. anche se rientrano in questo business delle importazioni. ma sono oramai parte di un mercato che è andato un po’ scemando invece rispetto agli anni successivi.

Nel 2014 l’Italia si è classificata al dodicesimo posto per quanto riguarda i paesi considerati come esportatori Nuova Zelanda e quindi è riuscita a scalare due posizioni rispetto all’anno precedente, confermandosi come uno dei 4 paesi dell’Unione Europea, che è in grado di aprire e raddoppiare gli scambi commerciali con la Nuova Zelanda.

Gli altri paesi che rientrano in questo scambio, sono la Germania, Regno Unito e la Francia: però c’è da dire che l’Italia si conferma come il ventitreesimo cliente della Nuova Zelanda, ma per quanto concerne l’Unione Europea, uno dei cinque paesi a far parte di questo business. Nella fattispecie le esportazioni italiane in Nuova Zelanda sono state di 929 milioni di dollari neozelandesi, che corrispondono circa a 580 milioni di euro e quindi si parla di un aumento del 5,7% rispetto all’anno precedente, mentre le importazioni sono arrivate anche a 260 milioni di euro, ovvero 415 milioni di dollari neozelandesi, con il rialzo del 6,2% rispetto al 2013.

Infine, c’è da dire che grazie all’ampliamento del mercato è stato possibile anche inserire una serie di performance sui comparti minori, che sono stati sicuramente soddisfacenti soprattutto nell’ambito alimentare, come nel caso delle salsa di pomodoro, oppure le calzature e l’olio di oliva, che hanno registrato un aumento che oscilla tra il 17 e il 7% ovvero circa il 4,2% dell’export totale italiano, in questo senso. Insomma, ci troviamo davanti ad un vero e proprio scambio commerciale molto importante da prendere in considerazione, in quanto bisogna rilevare che gli investimenti delle ann in Nuova Zelanda restano comunque aperti e tra quelli che riguardano soprattutto i mercati classici e tradizionali, come quello tessile e quello che invece apre alla produzione agricola.