Savignano – Pronta la barriera umana contro l’arrivo delle ruspe

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Savignano Irpino – La mobilitazione contro la realizzazione del sito per foss e sovvalli in località Ischia a Savignano Irpino, continua. Le comunità di Savignano, Montaguto, Panni e Greci non ci stanno all’ordinanza del commissario di Governo Catenacci, con la quale ha approvato il progetto definitivo per la realizzazione di “Ricomposizione morfologica della cava in località Ischia” in altre parole della mega discarica allo scalo di Panni-Montaguto. In risposta a questo provvedimento, da lunedì ci sarà una vera e propria mobilitazione generale con due presidi permanenti all’altezza dello Scalo di Savignano e dello Scalo di Montaguto-Panni. Una vera e propria barriera umana contro l’arrivo delle ruspe che dovranno procedere all’espropriazione dei terreni, circa 60 ettari. Intanto, gli avvocati dell’amministrazione provinciale di Foggia hanno presentato ricorso al Tar mentre i comuni di Savignano e di Panni hanno fatto ricorso alla Comunità Economica Europea e ai Tar di Avellino e di Salerno. Ma per Catenacci “il sito di stoccaggio, per foss e sovvalli dei rifiuti provenienti dal Cdr di Pianordine, s’ha da fare!” che, nonostante le rimostranze della popolazione, non torna sui suoi passi, anzi. In una nota, infatti, Catenacci ha sollecitato la Fibe ha presentare entro la fine del mese di luglio il progetto definitivo del sito di stoccaggio. Una sollecitazione necessaria per rispettare i tempi dettati dal Sub Commissario “…per il mese di agosto dovranno iniziare i lavori per terminarli prima dell’autunno”. Il sindaco di Panni, Leonardo De Luca, è pronto alla battaglia contro i soprusi, come ha dichiarato, di una politica gestionale che mette a serio rischio l’impatto ambientale e la salute pubblica. E, rivolgendosi a Catenacci, lo invita a dimettersi perché con il suo intervento ha messo a serio rischio la politica dei rifiuti della Campania. Ma i cittadini non demordono. Sono pronti a dare battaglia a Catenacci perché il sito di stoccaggio non s’ha da fare e si dicono anche favorevoli ad ogni forma di protesta, e se dovesse essere necessario anche lo sciopero della fame. (Emiliana Bolino)

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