Una situazione non certo tranquilla quella in cui versa Savignano Irpino che, silenziosa e vigile, attende l’arrivo delle indesiderate ecoballe. Dunque un Ferragosto trascorso all’insegna del controllo e della vigilanza per scongiurare un percolo che, a sorpresa, poteva cogliere i cittadini in un attimo di disattenzione. Nessun atto eclatante in programma, almeno per il momento, ma l’allerta è d’obbligo. “Catenacci non lascia trasparire i suoi progetti – ha dichiarato il sindaco di Panni, Leonardo De Luca – ma noi siamo ugualmente vigili e abbiamo tutto sotto controllo”. Una osservazione costante che si trasformerà, domani mattina, in un incontro: “Ci riuniremo semplicemente per vagliare se ci sono movimenti sospetti ma non abbiamo davvero nulla di particolare in programma. Certo non possiamo mobilitare le popolazioni tutti i giorni. Per questo la nostra adunanza sarà diretta ad un semplice scambio di idee”. Insomma i cittadini della Valle del Cervaro, almeno per il momento, dormono sonni tranquilli. Questo anche grazie ai presidi e all’ultima iniziativa posta in campo dalla classe religiosa. Anche i parroci, infatti, hanno deciso di non restare con le mani in mano e, seguendo l’intramontabile principio ‘si fa quel che si può’, hanno intavolato una strategia utilizzando le armi a propria disposizione: in caso di ‘pericolo’, infatti, le campane allerteranno i cittadini per farli portare prontamente su località Ischia. “Catenacci, prima o poi dovrà uscire allo scoperto. Non può nascondersi sempre dietro le quinte”. Calmo e soprattutto diplomatico anche il primo cittadino di Savignano, Oreste Ciasullo, che non mostra particolari preoccupazioni per una situazione che al momento considera in stand-buy. “Il nostro ultimo atto, come Comune – ha spiegato il sindaco – risale allo scorso giugno, quando abbiamo presentato ricorso al Tar per opporci al provvedimento adottato. Da allora nessuna notizia ci è giunta, né in via ufficiale né in via ufficiosa. Siamo comunque attenti. Se non ci sono iniziative altrui noi non possiamo far altro che far sentire la nostra voce affinché si sappia che in alcun modo intendiamo accettare le altrui imposizioni”.
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