“Il modello Vaccinazione di Comunità, che il Comune di Volturara aveva proposto all’Asl di Avellino nel mese di marzo del 2021, è stato adottato dall’Azienda sanitaria di Benevento che, in sinergia con il Comune di Castelvenere, in un solo giorno ha iniettato ben 500 dosi di siero anticovid. La somministrazione è avvenuta presso i locali del Comune con l’aiuto di medici e volontari locali. E’ stata realizzata un’idea che, se fosse stata adottata in Irpinia, sarebbe servita non solo ad evitare l’incubo delle prenotazioni, ma avrebbe consentito un’accelerazione significativa nella campagna vaccinale. Una buona occasione persa, senza sapere il perché, che avrebbe evitato i disagi che oggi patiscono i cittadini, specie le persone anziane, i più deboli e tutti coloro che anche stamani hanno trovato la piattaforma openday prima bloccata e poi priva di disponibilità.” Così il consigliere provinciale Marino Sarno.
“La Vaccinazione di comunità – ricorda Sarno – prevedeva che ogni Comune semplicemente mettesse a disposizione dei locali idonei, con medici, Oss, infermieri, tutti del posto, preventivamente coinvolti dagli amministratori, con il contestuale supporto delle associazioni di volontariato operanti sul territorio. Una organizzazione che avrebbe consentito di inoculare rapidamente centinaia di vaccini, senza gravare sulla struttura dell’ASL.”
“Il progetto – prosegue il Consigliere provinciale – aveva trovato la condivisione di diversi sindaci e l’attenzione del Presidente della Commissione sanità del Consiglio regionale, Enzo Alaia, che aveva trasmesso anch’egli la proposta all’Asl. Nonostante ciò, non abbiamo avuto neanche un cenno di risposta. Peccato, però, che la campagna vaccinale in corso subisca ritardi e disservizi, causando disagi costanti ai cittadini.”
“Nessuno spirito polemico – chiude Sarno -. Vogliamo solo evidenziare come un progetto, che in tanti hanno considerato valido, oggi è attuato dall’Asl di Benevento e dai comuni sanniti con effetti virtuosi tangibili: non solo vaccinazioni rapide e cospicue in poco tempo, ma anche l’adesione di molti “no vax” che hanno deciso di vaccinarsi apprezzando la “prossimità” del punto vaccinale.”