Irpinianews.it

Sarah Scazzi, Cassazione conferma ergastolo per Sabrina e Cosima

Roma – Confermato l’ergastolo per Sabrina Misseri e Cosima Serrano. E’ arrivata poco dopo le 10 la sentenza della Cassazione sull’omicidio di Sarah Scazzi, la 15 enne di Avetrana uccisa ormai sette anni fa. Il verdetto, atteso per ieri sera, conferma quanto stabilito in primo e secondo grado e mette una pietra tombale sulla vicenda. La prima sezione penale della corte ha confermato anche la condanna a otto anni per Michele Misseri, zio della vittima, per la soppressione del cadavere. La Corte ha poi ritoccato al ribasso di un anno la pena per il fratello di Michele, Carmine Misseri, riducendola a quattro anni e 11 mesi.
IL RINVIO – La sentenza era slittata a oggi dopo che i tempi dell’udienza, dove erano presenti il fratello della vittima, Claudio Scazzi, e il padre, si erano allungati. In serata era stato comunicato il rinvio. La difesa delle due donne, condannate in appello a Taranto il 27 luglio 2015 all’ergastolo, ha giocaTo ieri la carta del reo confesso a piede libero per smontare 6 anni di processo. Il sostituto pg Fulvio Baldi ha a sostenuto la colpevolezza delle due imputate al di là di ogni ragionevole dubbio. “Sono convinto della ricostruzione colpevolista della sentenza d’appello, confermare gli ergastoli”; i giudici tarantini, ha detto il rappresentante dell’accusa, “hanno fatto a meno” delle dichiarazioni e dei ripensamenti di Michele Misseri.

LA VICENDA – Il delitto di Avetrana, paesino dell’entroterra pugliese in provincia di Taranto di 7mila anime, ha avuto un’esposizione mediatica fuori dalla norma. Teatro dell’omicidio, il 26 agosto 2010, la villetta della famiglia Misseri: la sera stessa il corpo esanime di Sarah venne gettato in un pozzo di campagna dallo zio Michele Misseri. Movente dell’omicidio sarebbe stata la gelosia di Sabrina per la cugina così carina, a causa di un ragazzo del paese, Ivano Russo, mentre Cosima non sopportava la nipote per altri motivi. La difesa delle due donne condannate per l’omicidio indica in Michele Misseri, padre e marito delle imputate, nonché zio di Sarah Scazzi, il colpevole del delitto. A confessare il delitto fu Misseri stesso, il 6 ottobre 2010, indicando anche agli inquirenti dove trovare il corpo di Sarah. La vicenda destò ancor più clamore dal momento che il ritrovamento del cadavere avvenne in diretta tv, con la madre della vittima, Concetta Serrano Spagnolo, collegata con ‘Chi l’ha visto’ dalla casa della sorella Cosima Serrano, con presente anche la nipote Sabrina Misseri. Stando a quanto stabilito oggi, in terzo grado, entrambe avrebbero finto stupore e disperazione alla notizia del ritrovamento di Sarah.

fonte: quotidiano.net

Exit mobile version