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Sanzioni rifiuti, Passaro annuncia i ricorsi: “Controlli e verbali non a norma di legge”

E’ pronto a presentare oltre venti ricorsi contro altrettanti verbali ricevuti dai cittadini avellinesi, per quanto riguarda i rifiuti depositati in strada.

«La verifica dei sacchetti, e i conseguenti verbali, violano quanto previsto dalla legge 689/91 all’articolo 3». Massimo Passaro, portavoce de “I cittadini in movimento”, ha illustrato oggi, in conferenza stampa, quanto sta accadendo in città. «In pratica i vigili urbani vanno alla ricerca di eventuali lettere o scontrini o altro all’interno deli sacchetti, in modo da risalire al responsabile. Questo modo di fare, però, non tutela i cittadini, perché quel sacchetto potrebbe essere non mio – spiega Passaro. La legge, infatti, prevede la flagranza in questi casi per poter elevare il verbale». In assenza di questo elemento, insomma, non è possibile garantire la “paternità” del sacchetto rinvenuto in strada.

«All’interno ci potrebbe anche essere una lettera indirizzata a me – spiega – ma può capitare, come spesso accade, che sia stata recapitata a un’altra persona che poi l’ha buttata. In pratica rischio di prendere una multa per colpe non mie». A ciò si aggiunge anche quello che potrebbe accadere quando si lasciano le biopattumiere o i carrellati in strada in attesa del passaggio dei camion di IrpiniAmbiente.

«Chiunque può passare e buttarvi all’interno dei rifiuti, magari non conformi a quanto previsto dal calendario. Potrebbero farlo anche per dispetto. E quindi un cittadino rischia di prendere un verbale per l’inciviltà di un altro. Non è corretto pretendere che i cittadini sorveglino i propri cassonetti finchè non vengono svuotati».

L’avvocato avellinese ha annunciato che presenterà i primi ricorsi direttamente all’attenzione del sindaco.

«In questo modo evitiamo di gravare sulle casse comunali, ma diamo l’opportunità di annullare i verbali. Non abbiamo nessuna intenzione di difendere chi viola le ordinanze, ma non si possono elevare verbali senza rispettare quanto prevedono le normative. Anche perché si rischia di sanzionare le persone sbagliate».

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