“L’accelerazione sui voucher, per scongiurare il referendum, rischia di vanificare uno strumento che in alcuni settori si è rivelato utile, sia per le aziende, sia per i lavoratori”.
Lo sottolinea il vice presidente nazionale di Confimprenditori Gerardo Santoli che interviene a proposito della prevista abolizione: “Abbiamo chiarito in più occasioni che il loro utilizzo non penalizza il lavoro subordinato, che non può e non deve essere retribuito con i voucher. Grazie a questo strumento i giovani ed i pensionati potevano arrotondare ed i disoccupati usufruire di una piccola fonte di reddito nei momenti di difficoltà. Lo strumento dei voucher è utilizzato tuttosommato in modo corretto in agricoltura,nel commercio, nel turismo e nelle piccole imprese per questo chiediamo che venga conservato. Se c’era qualche stortura si poteva tranquillamente intervenire.
La cancellazione totale dei voucher invece vuol dire che questo Paese si rassegna e avalla il lavoro nero, senza garantire nessun tipo di protezione nemmeno ai fini Inail ai lavoratori. Chi dice che i voucher possono essere sostituiti da altre forme di contrattazione, non si rende conto che così non sarà, non fosse altro che il ricorso al lavoro a chiamata è un ulteriore aggravio di costo per tante piccole imprese che già fanno i salti mortali per restare in vita.
Ci chiediamo se il voucher può dare un dignitoso, anche se piccolo, sostegno al reddito a chi non ha un lavoro fisso che male c’è?”