“Abbiamo provato molta soddisfazione quando abbiamo ricevuto l’invito di ritornare a Santa Paolina nel paese dove siamo nati e siamo venuti con le nostre due nipotine che erano curiose di vedere dove erano nati i nonni. E adesso siamo qui”. Sono le parole emozionate di Vittorio Dente, con la moglie Erminia e delle due nipoti Gina e Giuliana emigrati in Canada. La Pro Loco di Santa Paolina, riceve i primi segnali di risposta nell’ambito del progetto del Servizio Civile Nazionale dell’Unpli “L’Irpinia e gli irpini nel mondo”. Il progetto, avviato circa un anno fa, insieme al Comune di Santa Paolina e la Parrocchia vuole favorire un legame tra il paese di Santa Paolina, gli emigranti e i loro discendenti. Tanti irpini, che risiedono in vari paesi del mondo tra cui Venezuela, America, Canadà, Argentina, Svizzera, Germania, Francia, Brasile, Belgio, Australia e Italia del nord, ricordano sempre con grande affetto la propria terra natìa. Sono persone che hanno saputo, con il lavoro e il sudore, tenere sempre alto il senso dell’appartenenza e delle proprie origini, distaccandosi forzatamente dal proprio paese per approdare in una città sconosciuta per trovare un lavoro dignitoso per loro stessi e per sostenere i loro familiari mandando i loro risparmi. I santapaolinari, come la maggior parte degli italiani, si sono fatti valere ovunque sono emigrati. L’obiettivo del progetto è di promuovere contatti con gli irpini nel mondo al fine di organizzare raduni da farsi in modo particolare nelle ricorrenze delle feste patronali, luogo in cui è sempre vivo il senso d’appartenenza alla propria terra. La Pro Loco di Santa Paolina, infatti, dopo una fase di ricerca dei nominativi degli emigranti, è riuscita ad inviare oltre 500 lettere tipo, scritte in inglese, francese, spagnolo, tedesco e portoghese, oltre che in italiano. Lo scopo è stato quello di non far spegnere mai quella fiaccola che rende sempre vivo il legame tra noi e la nostra terra. I frutti, dopo un anno di impegno e di lavoro, si iniziano a vedere. “Intendiamo creare momenti per stare insieme e di socialità – ha affermato il primo cittadino Angelina Spinelli – per far riscoprire le proprie origini mostrando le differenze e i cambiamenti del paese rispetto a quando gli emigranti sono partiti. Siamo contenti che le persone hanno aderito a questa iniziativa. La festa di Santa Paolina, che si terrà a fine luglio, sarà un’occasione per creare momenti di unione”. Soddisfazione anche da parte della Parrocchia.“La Parrocchia- afferma il parroco Don Armando Zampetti- intende illustrare le radici della nascita della Comunità Cristiana e la storia del culto verso la Santa Martire Paolina”. “La Pro Loco sta portando avanti unitariamente all’Amministrazione Comunale e alla Parrocchia – sostiene il presidente della pro loco Giuseppe Silvestri – il progetto dell’Unpli sull’emigrazione. Tale iniziativa tende a ristabilire e a non far perdere il contatto affettivo con gli emigrati ed i loro discendenti, a non far perdere il senso dell’appartenenza e dell’origine del loro paese e a sensibilizzare i giovani sul fenomeno dell’emigrazione che ha attraversato in modo particolare l’Irpinia. Il progetto prevede altresì la creazione di interviste agli emigrati ritornati”.