Santacroce (Cisl): “Lavoratori Malzoni con il fiato sospeso”

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“Due mesi col fiato sospeso. E’ in questo arco di tempo che si decideranno, nel bene e nel male, le sorti ed il destino dei lavoratori della Casa di Cura Malzoni – Villa dei Platani e della Diagnostica Medica” – asserisce Antonio Santacroce segretario provinciale CISL Fp IrpiniaSannio.

“Il quadro che si è delineato enuncia che luglio rappresenterà un crocevia determinante!  Quello che non è successo negli ultimi mesi dovrebbe accadere in questo breve arco temporale. Le Organizzazioni Sindacali hanno ribadito alle Aziende la volontà dei lavoratori emerse in sede di assemblee: è inconcepibile la proposta della Casa di Cura Malzoni dell’aumento di 6 ore lavorative settimanali per far fronte alla copertura di servizi e piano ferie che comporterebbe, tra l’altro, un ulteriore sovraccarico per un organico già sottostimato rispetto alle attività della clinica; è pazzesco proporre per i lavoratori della Diagnostica Medica contratti di solidarietà che dovrebbero consentire di recuperare una somma pari al costo del personale di 21 licenziamenti.

 

Ciò significherebbe trasformare il rapporto di lavoro di tutto il personale da full-time a part-time. Per far risorgere un’Azienda non serve ridurre le ore di prestazione lavorativa settimanale da 36 a 20 ore, per il personale in somministrazione che attende ancora il pagamento delle ultime tre mensilità arretrate come non occorre accorpare reparti e diminuire l’impiego di alcuni lavoratori interinali. Non è rispettoso modificare, a poche ore dall’inizio delle prestazioni, turnazioni già pianificate e comunicate ai lavoratori. Ritirare i percorsi avviati dalle Aziende è la giusta strada da intraprendere temporaneamente in attesa del rilancio aziendale e del ritorno ad una equilibrata e sana gestione che salvaguardi gli interessi di tutti gli attori coinvolti.

 

Attendiamo ancora notizie in merito all’impegno assunto dalla Casa di Cura Malzoni circa la vicenda delle società Finanziarie che, non avendo ricevuto quanto dovuto dall’Azienda per i crediti aperti verso i dipendenti sulla base della cessione del quinto dello stipendio, hanno inviato ingiunzione di pagamento ad una decina di lavoratori. Che dire poi dei 50 lavoratori della ditta Business Service S.r.l impiegati presso l’A.O. “S.G. Moscati” di Avellino, che si occupano del Servizio di Trasporto di Infermi Ricoverati (STIR) e che, nonostante continuino a svolgere con dedizione le loro mansioni di assistenza agli ammalati, non si vedono onorare le retribuzioni ad oggi maturate per la mancata consegna della necessaria documentazione e certificazione riguardante il loro rapporto in essere. Il nostro obiettivo non è sicuramente quello di alimentare inutili e dispendiosi contenziosi ma è, viceversa, quello di giungere a soluzioni condivisione che chiudano le vertenze trovando legittime soluzioni sia per l’Azienda sia per i lavoratori e le loro famiglie. Il tempo, però, stringe! – conclude Antonio Santacroce.

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