Sanremo 2016 – Seconda serata del Festival tra nuove proposte, vecchie glorie ed eterne emozioni

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La seconda serata del Festival parte con la competizione tra le Nuove Proposte. La prima delle due sfide è tutta al femminile: da una parte Chiara Dello Iacovo con il brano “Introverso”, dall’altra Cecile con la canzone N.E.G.R.A. Il televoto premia il giovane talento di Chiara, che con questo brano autobiografico è finalmente riuscita a mostrare al pubblico le sue diverse sfaccettature – emotive, sonore, visive. Cecile tratta un tema delicato come il razzismo, ma il baratro della retorica in cui viene inghiottito il brano non ammette repliche.

La seconda sfida mette uno contro l’altro Irama ed Ermal Meta, un ventenne che muove i primi passi nel mondo della musica, e un autore di successo reduce da un precedente percorso artistico con la band La fame di Camilla. Il brano di Irama commistiona rap e pop su uno sfondo semantico autobiografico, in cui si interroga su “Cosa resterà”, cosa sopravviverà alle tempeste della vita. “Odio le favole” invece parla di amore, di mancanze implose, di paure che si rimpiccioliscono fino a una tacita rassegnazione; il tutto reso musicalmente con raffinata eleganza. Vince al televoto Ermal Meta, con il 59% dei voti e l’applauso della Sala Stampa (meritatissimo).
Comincia la gara tra i Big. La prima ad esibirsi è Dolcenera, con “Ora o mai più (le cose cambiano)”, eseguito al pianoforte con intensità e ricchezza stilistica. Un brano a cui non bastano pochi minuti di ascolto per essere interiorizzato.

Subito dopo entra in scena Virginia Raffaele nelle vesti di Carla Fracci. Esilarante, talentuosa, la vera conferma (più che rivelazione) di questo Festival.

Riparte la gara tra i Big. Il rapper napoletano Clementino rende omaggio agli emigranti con “Quando sono lontano”, un testo che cerca di accorciare le distanze con chi è stato costretto a lasciare la propria terra.

È il momento del Big più atteso. 50 anni di carriera e volerne dimostrare 20. Ma a Patty Pravo si perdona questo, ed anche un brano a tratti incomprensibile. Il pubblico omaggia i suoi lunghi anni di carriera alzandosi in piedi. Ma la standing ovation più sentita è per il maestro Peppe Vessichio, fenomeno sociale del giorno per via della sua assenza di ieri al Festival.

Arrivano gli ospiti di Carlo Conti per il sociale – una maestra una e due alunni della scuola elementare più piccola d’Italia, sita in quel di Ceresole (TO), che intonano una discutibilissima  “Quando i bambini fanno oh” di Giuseppe Povia.

Un tuffo nel passato ci riporta nel 1984, e alla vittoria di Eros Ramazzotti al Festival con “Adesso tu”. Parte un intramontabile medley con di Terra Promessa, Una storia importante, e l’immancabile Adesso tu.

Ma c’è anche il Ramazzotti più romantico sul palco, che sulle note di “Più bella cosa” guarda dritto negli occhi la moglie Marica Pellegrinelli, seduta in prima fila. Una bella dichiarazione suggellata da un bacio in diretta. Peccato che questo brano era stato originariamente scritto per la Hunziker. Ma una piccola rivincita a due giorni da San Valentino ci sta.

Carlo Conti cavalca l’onda della dedica per far inquadrare sua moglie e dirle: “Più bella cosa sei tu”. Prima che l’intervista sfoci nel patetico, si torna sul tema portante di questa edizione:

La famiglia, qualsiasi essa sia, è fondamentale. Ognuno tira su i propri figli a suo  modo. L’importante è crescerli “dritti”, trasmettendo loro valori sani ed educazione.
“Ai figli bisogna dare ali e radici”, aggiunge Conti alle dichiarazioni del cantante.

Torna la gara tra i big con l’esibizione di Valerio Scanu, con “Finalmente piove”, un brano intenso, la penna di Fabrizio Moro c’è e la voce di “in tutti i luoghi e in tutti i laghi” gli rende anche giustizia. Prosegue Francesca Michielin, altra vincitrice del talent X Factor, con “Nessun grado di separazione”. Linee melodiche piatte, la voce emoziona ma non stupisce oltre.

Basta poco per dimenticare entrambe le performance, soprattutto se subito dopo sul palco arriva Ezio Bosso con la sua sedia a rotelle visibilmente emozionato. Bastano pochi scambi di battute con Carlo Conti per intravedere la stessa commozione negli occhi lucidi della platea, nelle standing ovation in Sala Stampa, nel pubblico web che per la prima volta è unanime nel condividere il suo messaggio:

La musica è una fortuna che condividiamo. E ci insegna la cosa più importante che esiste: saper ascoltare. La musica è come la vita, si può fare in un solo modo, insieme.
Le evidenti difficoltà nell’esprimersi passano in secondo piano rispetto alla grandezza della lezione di vita trasmessa con passione, ironia, gioia. Quel sorriso che non ti aspetti e che invece c’è, e spiazza tutti indistintamente. Musica per l’anima, parole per la vita. Quanto basta a rendere questa performance il momento più alto di questo Festival.

Ma purtroppo si torna alla gara tra i Big, con “Noi siamo infinito” di Alessio Bernabei, ex frontman dei Dear Jack. Il ritmo della canzone è orecchiabile, vagamente dance, ma ugualmente destinato al dimenticatoio.

Arrivano sul palco vestiti di rosa i partecipanti più geniali del Festival. Non c’è storia contro Elio e le Storie Tese. “Vincere l’odio” è sarcastica, ironica, geniale. Sette ritornelli, tutti giocati su altrettanti ritornelli tratti dalla tradizione musicale italiana. Una parodia esilarante, gli Elii non deludono nemmeno questa volta.

Gli ospiti internazionale della serata sono due, ma insieme non raggiungono la grandezza di Elton John. Momenti piacevoli, ma di puro intrattenimento con Ellie Goulding e Nicole Kidman. Artiste apprezzatissime, ma dagli stessi che giudicano Garko un bravo valletto.

Torna la competizione tra Big con “Sogni e nostalgia” di Neffa, testo carino, ma musicalmente suona come qualcosa di già sentito, e decisamente superato. Da riascoltare.

Annalisa, bella, sia lei che la voce, ma la canzone no. Se i genitori di Madalina non stavano già dormendo, “Il diluvio universale” è da colpo di sonno assicurato.

Dopo l’ennesima performance superba di Virginia Raffaele, chiudono la gara tra i Big gli Zero Assoluto con “Di te e di  me”. La veste del duo è rinnovata, ma solo in apparenza. Radiofonicamente il brano può funzionare.

Relegati ingiustamente a fine serata altri due ospiti: Nino Frassica con la sua poetica comicità, e lo chef Antonino Cannavacciuolo, che dopo aver rifilato una pacca sulle spalle a Conti ha svelato che la sua canzone sanremese è Vattene amore di Minghi e Mietta.

La classifica finale vede a rischio eliminazione: Neffa, Alessio Bernabei, Dolcenera e Zero Assoluto.  Salvi: Clementino, Annalisa, Valerio Scanu, Francesca Michielin, Patty Pravo, Elio e le Storie Tese.

Chiara Rubino

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