Solofra – Sanità: i sindaci irpini continuano la mobilitazione. Questa mattina i primi cittadini di Montoro Superiore e Inferiore, Santa Lucia di Serino, Aiello del Sabato, Atripalda, Serino, Mercogliano e Sperone si sono incontrati a Solofra con il sindaco Antonio Guarino in una giunta allargata a tutti gli amministratori, i capigruppo consiliari e gli operatori sanitari. Obiettivo: discutere del destino dell’Ospedale Landolfi alla luce del piano di rientro sanitario operato dal subcommissario Zuccatelli e tenere pertanto alta l’attenzione dei territori rispetto alle possibili ricadute in provincia.
“Il piano di rientro è ispirato a criteri qualunquistici – ha dichiarato il sindaco di Sperone Salvatore Alaia nel suo intervento – e non ad elementi di qualificazione delle scelte di razionalizzazione della spesa sanitaria, che penalizzano in modo draconiano i presidi ospedalieri irpini dove la gestione è stata sempre improntata ad ottimizzare l’azione sotto il profilo dell’efficacia, dell’economicità e dell’efficienza. È evidente che dobbiamo mantenere viva l’attenzione sulla questione chiamando in causa i diversi attori istituzionali”.
Il sindaco di Solofra, Antonio Guarino, ha ancora una volta ribadito la propria disponibilità a dare il via ad un confronto ampio che vada nella direzione di mantenere gli standard operativi della sanità irpina nel suo complesso.
Al termine della riunione allargata di giunta è stato votato un documento. In questo come premessa la storia dell’ospedale Landolfi. “Riteniamo che l’ospedale di Solofra debba essere salvaguardato nella sua interezza di servizi e che non venga depotenziato con l’ eliminazione del reparto di Ostetricia e Ginecologia, in considerazione dei dati inesatti forniti al Comitato tecnico Regionale, dati che, viceversa, mostrano un trend costante di crescita del numero dei parti che per l’ anno in corso dovrebbe superare i 500(e che da dati Arsan sono di n° 444 parti per il 2008 e n°423 parti per il 2009), dati che ci risulta con certezza superiori ad altri Ospedali della Campania nei quali non si è messa in discussione la sopravvivenza del reparto. Il Landolfi di Solofra sopravviverà per l’incredibile risposta data dagli operatori ai quali volta per volta sono state sottratte risorse vitali per garantire standard di cura ottimali;…Ma il punto interrogativo è per il futuro se non si porrà un freno a questa politica che penalizza le strutture più valide fra qualche anno quale sarà il destino del Landolfi?…Una considerazione: le Asl in Campania sono 7, il gravissimo deficit è imputabile al 70 per cento a 3 Asl(Napoli 1, Napoli 3 e Salerno) ed a 3 Ospedali(i 2 Policlinici ed il Cardarelli di Napoli). Le altre Asl impegnano il 30 per cento del deficit e di queste una quota minima l’ Asl di Avellino, perfettamente in linea con gli standard nazionali. In definitiva è ora che la smettiamo di pagare per gli sprechi degli altri. Pagare un prezzo troppo alto sulla pelle di chi ha il sacrosanto diritto alla salute”. Il documento termina con “Chiediamo pertanto che l’ Ospedale Landolfi di Solofra sia mantenuto in tutti i suoi livelli ed in tutte le sue strutture, come pure si adotti il criterio di mantenere in vita il reparto di Ostetricia e Ginecologia, per comprovare il trend crescita del 2008 e del 2009 ed il trend di crescita facilmente controllabile che è già di 160 parti al 30 aprile 2010”.
Occhi puntati quindi sul reparto di Ostetricia e Ginecologia del Landolfi dichiarati a rischio chiusura. Nonostante, anzi quasi a dispetto del trend positivo che ha registrato nel 2008 e 2009.